Prosa
QUASI PERFETTA

Al teatro Da Vinci ritorna l’…

Al teatro Da Vinci ritorna l’…
Al teatro Da Vinci ritorna l’intenso spettacolo sull’anoressia, “Quasi perfetta”, elaborato e partorito dalla compagnia “Quelli di Grock”, dopo un anno e mezzo di collaborazione con l’ABA (Associazione Bulimici Anoressici). Giulia Bacchetta (già ne “Il malato immaginario”) scrive, recitando, il diario della vita di Alice, protagonista adolescente e sederona. In fondo, una come tante. Una normalità che però non impedisce l’entrata in scena di un malessere profondo. Le persone che la circondano non si accorgono del suo disagio: la madre, essere vacuo e frivolo, le parla per luoghi comuni; il padre, assente e disinteressato; la migliore amica Irene, più bella e più magra, le soffia il filarino. Dopo questo episodio, Alice sprofonda. Inizia a richiamare l’attenzione mangiando sempre meno. Sfida se stessa e il suo corpo, sfida in silenzio la sua cerchia e l’autocontrollo sulla fame lacerante, che la fa sentire orgogliosa, forte, “quasi perfetta”. Quelle poche volte che mangia si chiude in bagno per ore, a vomitare cibo e infelicità. E la madre cosa pensa che faccia? Che fumi. In tutta questa girandola emotiva un ruolo chiave ce l’ha Adele, la portinaia zoppa. L’unica che la comprende, la ama, la coccola, la consola. L’unica che riesce a farle bere la cioccolata calda. Ed è proprio Adele che, seppur morente, si preoccupa ancora per la sua piccola, facendole da grillo parlante. In una lettera accorata la sprona a venirne fuori: Alice è giovane, ha tanto tempo per guarire, deve solo volerlo. Alice guarisce, abbandona il suo corpo scarnificato e i pigiami-sottoveste da ospedale che ha indossato per tutto lo spettacolo. Ritorna donna: si guarda finalmente allo specchio, si trucca, re-indossa il reggiseno, dimenticato simbolo di femminilità. Ora non si sente più un’Eva peccatrice nel cogliere e mangiare quella mela da “ben” 95 calorie rifiutata all’inizio dello spettacolo. Eccolo, il messaggio: Alice si salva sì, ma migliaia di “Alici” (peraltro metafora ittica simbolo della magrezza eccessiva) non ce la fanno. E' verità, realtà, attualità. Splendida Giulia Bacchetta nel multi-ruolo al femminile: Alice, Irene, mamma, Adele. Uno spettacolo coinvolgente e toccante, dalla regia intelligente. Colonna sonora eccellente, studiata e ricercata, firmata da Gipo Gurrado. Un monologo di denuncia di un’ora che scuote gli animi e riscuote applausi commossi.
Visto il
al Binario 7 di Monza (MB)