Fino al 6 febbraio è in scena presso il Maneggio della Cavallerizza Reale, “Questa sera si recita a soggetto”, di Luigi Pirandello, un testo che ha debuttato in prima assoluta proprio a Torino (Teatro Carignano), il 14 aprile 1930, e che conclude la cosiddetta trilogia del “teatro nel teatro” ddel drammaturgo siciliano. L’allestimento di Virginio Liberti si inserisce nel Laboratorio Italia, la stagione teatrale dello Stabile torinese dedicata dal direttore Mario Martone ai 150 anni dall’Unità d’Italia. Con questo testo Pirandello frantuma meccanismi e luoghi comuni propriamente teatrali, e allo stesso tempo, porta a compimento la riflessione sull’eterno conflitto tra finzione e realtà, tra autore, regista e attori sul palcoscenico. La continua lotta tra il mestiere dell’attore e la parola, che qui viene svelata al pubblico, diviene il pretesto per indagare il lato effimero di un’opera d’arte che seppur tesa alla compiutezza, si adatta alle esigenze del palcoscenico. Un elemento che il pubblico può ben constatare soprattutto sul finale della pièce, quando i tecnici (che da programma di sala avevano il ruolo di avventori) entrano in scena e smontano letteralmente la scenografia dello spettacolo, mentre Rico Verri (un toccante ed energico Michele Di Mauro) è impegnato a terminare il suo monologo, una profonda riflessione sulle contraddizioni tra vita, arte e mestiere dell’attore. Gli stessi temi sono quelli toccati dal personaggio di Palmiro, nella convincente interpretazione di Riccardo Lombardo. Ma sono resi in modo assai efficace anche dagli irruenti e decisi interventi in scena della “Generala”, la signora Ignazia (Gisella Bein). Di cosa ha bisogno un attore per vivere d’arte? E di cosa per essere uomo? La risposta, forse, sta tutta nel bisogno di esprimere emozioni, sostanzialmente il motore che spinge gli attori sulla scena; mentre l’accomodante Hinkfuss (Armandio Pinheiro) accompagna il pubblico nell’assistere a questo sgretolarsi di luoghi comuni davanti ai propri occhi, fino al punto in cui non si capisce chi sia più autore, regista, attore…
E il metateatro irrompe in questo testo attraverso il melodramma, con l’inserimento nel testo di alcuni brani del Trovatore, quasi come se la musica fosse l’unico elemento in grado di restituire al testo scritto la sua autentica forza dispensatrice di emozioni.
Prosa
QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO
Recitare a soggetto, o il mestiere dell'attore
Visto il
18-01-2011
al
Cavallerizza Reale - Maneggio Reale
di Torino
(TO)