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QUESTI FANTASMI!

Giuffrè omaggia Eduardo, Napoli omaggia Giuffrè

Giuffrè omaggia Eduardo, Napoli omaggia Giuffrè

"Ad 83 c'è sempre un motivo per commuoversi", con queste parole e tra le lacrime Carlo Giuffrè ha salutato il suo pubblico acclamante alla fine della prima di "Questi Fantasmi" svoltasi a Napoli al Teatro San Ferdinando. Emozioni che si sovrappongono nel cuore dell'attore regista: recitare di nuovo Eduardo, dopo "Le Voci di Dentro", "La Fortuna con l'effe maiuscola", "Napoli Milionaria", "Natale in casa Cupiello", "Non ti pago" ed "Il Sindaco del Rione Sanità!", repertorio che per anni gli è stato negato e che da una ventina di anni rappresenta l'ossatura principale della sua carriera di capocomico, recitare questa commedia in quello che fu il teatro appartenuto al suo grande Maestro (così lo chiama) nella piazza che ne prende il nome, è di sicuro una motivata emozione, che riga il volto di questo vecchio leone del teatro e del cinema italiano. Difficile rimanere insensibili di fronte a tutto ciò, e chi scrive riesce a perdonare certe debolezze di una messinscena non sempre convincente, in cui sicuramente Giuffrè, in quanto interprete, nonostante l'età avanzata rispetto al suo personaggio, riesce a catalizzare attenzione e gradimento, in un cast non brillante, ad eccezione del bravo Piero Pepe, un portiere Michele attempato come il protagonista, ma dignitosamente gaglioffo. La regia indugia in certi momenti troppo su certi effetti recitativi, soprattutto nella scena dell'incontro con Armida, interpretata eccessivamente isterica da una diligente Antonella Cioli, e su aggiunte di testo non sempre felici, che risultano di inutile appesantimento. Resta quindi lui, Giuffrè, un Pasquale Loiacono vecchio e stanco, che ancora ruggisce se la moglie Maria (Mariarosaria Carli) non lo ascolta, ma che si sente sconfitto dal peso di un rapporto impari, e che si rifugia nella fantasia piuttosto che affrontare la realtà, così come Luca Cupiello con il presepe, e mentre la moglie grida per tutta la casa cercando l'amante che l'ha abbandonata, lui conta i soldi che questo gli ha lasciato in quanto fantasma,

Applausi e standing ovation, a fine rappresentazione, rendono giustamente omaggio all'interpretazione ed alla carriera dell'attore, e questo vedere riconoscere gli onori ad un artista che ha attraversato la storia del teatro italiano del secondo novecento, tra Eduardo e la Compagnia dei Giovani, fa bene al cuore.

Visto il 26-01-2012
al San Ferdinando di Napoli (NA)