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QUESTI FANTASMI!

I fantasmi di oggi

I fantasmi di oggi

In un appartamento di un palazzo seicentesco vengono ad abitare un certo Pasquale Lojacono e la giovane moglie Maria. Egli ha un accordo con il proprietario per cui, in cambio della permanenza gratuita per cinque anni nell’alloggio, dovrà sfatare le dicerìe sull’esistenza dei fantasmi nella casa.
Suggestionato dai racconti del portiere, egli scambia come fantasma Alfredo, l’amante della moglie, ma non si spaventa, anzi invoca la sua presenza in quanto, al suo apparire, come per magia arrivano regali e denaro, mai così tanto desiderati in un momento di particolari difficoltà economiche. Pasquale scambia per fantasmi anche i familiari di Alfredo, venuti da lui per denunciare il suo adulterio. Intanto egli intrattiene sul balcone lunghi monologhi con il dirimpettaio, il professor Santanna, silenzioso e invisibile testimone dei fatti. Il nodo cruciale della commedia sta nella domanda: Pasquale, alla fine, crede veramente che Alfredo sia un fantasma o fa finta, o meglio ancora, gli conviene credere pur di ottenere il denaro? La moglie Maria ad un certo punto lo mette alle strette, ma Pasquale non comprende, o, appunto, fa finta.
QUESTI FANTASMI è la commedia di Eduardo paradigmatica dell'ambiguità, peraltro accentuata da Carlo Giuffrè in questa edizione, che sfuma i contorni delle vicende umane. In essa come non mai si fondono il registro comico con quello drammatico; si ride ma nello stesso tempo si riflette, e il retrogusto finale è molto amaro. Un testo di sconcertante attualità che disegna i tratti di una umanità vittima delle proprie proiezioni fantasmatiche e ancestrali paure; alla rincorsa di illusioni, in un’epoca in cui l’uso della ragione è stato bandìto; in cui appunto non ci è rimasto altro che aggrapparci a illusorie speranze di un illusorio futuro di benessere e di felicità non meglio definito. Eduardo, non a torto, alle prime messinscene di questa commedia dichiarò: “Adesso ridete, ridete, ma fra cinquant’anni…”. Mai fu più profetico.

Dopo NATALE IN CASA CUPIELLO e IL SINDACO DEL RIONE SANITA’, Carlo Giuffrè, circondato da una compagine di valenti attori napoletani, si cimenta non a caso proprio con questo lavoro, componendo un trittico eduardiuano di grande livello artistico e confermandosi l'erede spirituale di Eduardo.
A parte qualche caduta di tono in alcuni frangenti dello spettacolo che appesantiscono un po’ il tutto, la visione di QUESTI FANTASMI ci offre l’opportunità di fare un bagno di quel bel teatro classico, quel teatro artigianale di ottima fattura che da sempre contraddistingue la scuola napoletana, decretandone il suo successo internazionale.

Visto il 27-02-2013
al Comunale di Thiene (VI)