Prosa
R-ESISTENZA

L'esistenza durante la Resistenza

L'esistenza durante la Resistenza

Uno spettacolo davvero toccante, quello scritto, diretto e interpretato da Mario Mascitelli.

Lui era da solo in scena, ma il monologo non era quello di una sola persona, bensì un collage delle vite di un intera categoria sociale. Protagonisti dello spettacolo non sono stati dei semplici uomini, ma degli eroi. Eroi spesso ricordati in gruppo, senza un nome, anche se un nome e un cognome ce lo avevano: Amedeo, Giustina, don Beotti, la maestra Luisa Calzetti e tanti altri.

Tutti costoro sono passati alla storia con nomi in codice, come Lampo, Black, Ulisse, Brodaglia, Saetta, il Merda o il Nano. Questi nomi sono reali e va fatto un plauso a Gabriella Carrozza per averne rintracciata la memoria. Ma sopratutto sono nomi noti perchè vengono fatti rientrare nella categoria dei cosidetti banditi, o ribelli, badogliani, partigiani.

Questi ultimi appellativi sono quelli che figuravano nei cartelli  affissi sulle giacche che penzolavano dal soffitto di Teatro Zeta, come fossero tanti impiccati.

Tra di loro c'era  la rappresentanza di tutta la società italiana, comprendente non solo nullatenenti e gente che in fondo non aveva nulla da perdere, ma persino maestre che avevano abbandonato la professione per seguire l'ideale, con tanto di fughe tra i boschi, lettere d'addio, travestimenti, ...

Senza dimenticare il fatto che alla storia della Resistenza, parteciparono e vi persero la vita anche altre categorie di persone che non avrebbero voluto trovarvisi coinvolte, come gli Ebrei (donne, anziani e bambini) o i preti il cui gesto di appendere lenzuola bianche (simbolo della pace) è stato frainteso.

A dare un tocco di sentimentalità e comicità all'orrido quadro degli eventi raccontati, Mascitelli ha inserito un paio di inserti di coppiette di innamorati che, ignari (o forse no) di quali eventi li circondavano, proseguivano i loro incontri amorosi appartandosi come al solito.

A completare il triste affresco storico i messaggi in codice di Radio Londra.

Parte integrante onirico-shockante dello spettacolo erano gli effetti speciali: sono bastati un buio teatrale, un cappello ed una pistola per trasformare il Mascitelli- partigiano in un efferato Mascitelli-ufficiale delle SS.

Bravissimo Mario Mascitelli, ottima la regia, eccellente la ricostruzione storica. Consiglio lo spettacolo agli appassionati di storia, a chi adora i monologhi e a chiunque si aspetti degli effetti speciali.

Visto il 23-03-2011
al Zeta di L'Aquila (AQ)