Racconti di Zafferano, uno spettacolo che lascia una traccia per tutti e cinque i sensi, che ti trasporta in un paradiso di odori, suoni, e aneddoti che parlano di cibo e di umanità.
E’ il cibo il vero protagonista di questo spettacolo. E’ lui che ci accoglie in sala con il friggere dell’olio, il profumo dei fagiolini freschi che entrano in pentola, il suono del riso sparso a croce nella paella. Ma non esiste buon cibo senza una buona cuoca e infatti ad accompagnarci in questo viaggio dei sensi è l’ironica e multi-tasking Doña Pilar (Maria Pilar Pérez Aspa).
Uno spettacolo alla moda?
Sarà che la cucina e il cucinare ormai sono tanto di moda, sarà come dice Doña Pilar che ormai si possono portare anche a teatro, ma questo spettacolo si allontana dai salotti mediatici dei talk show del cibo o dalle milioni di manifestazioni ridondanti di street-food.
Ci porta in una dimensione di semplicità e convivialità intorno all’alimentazione, accogliendoci in un contesto familiare con una sceneggiatura composta da un bel tavolone colorato e apparecchiato per tanti commensali e Doña Pilar, con la sua abilità da paellera nel gestire due paellas allo stesso tempo.
La storia dell’uomo passa dalla sua cucina
Con Racconti di Zafferano, Pilar ci fa entrare nella sua cucina e aiuta a soffermaci sui piccoli gesti , sui rumori e di come tutti i sensi insieme formino un’esperienza culturale. E’ come entrare nella cucina di una nonna e con occhi da bambino assorbire tutte le storie e gli odori della sua cucina. Storie di cibo che non sono altro che storie legate all’evoluzione umana e all’umanità stessa.
Ed è con enorme destrezza che Doña Pilar solletica la curiosità del pubblico con aneddoti su com’è nata la cucina, quando abbiamo iniziato a usare le posate e per quale motivo brindiamo. Il tutto utilizzando un mix di spezzoni di letteratura, conoscenza scientifica e ovviamente sapienza tramandata di generazione in generazione rappresentata da una onnipresente nonna che dall’alto vigila sul troppo rimestamento del riso.
Una cosa è certa, dopo aver visto, odorato, sentito e degustato Racconti di zafferano ci si siede a tavola con una maggiore consapevolezza dei sensi.