Peccato doverlo vedere così di rado, peccato dover attendere fugaci tournèe teatrali per apprezzare la bravura di un comico che rifugge grandi apparizioni pubbliche ma è amato e apprezzato ugualmente. Perché di Corrado Guzzanti si erano perse le tracce da un po’, quasi sparito dai palinsesti televisivi, ad eccezione la presenza nella fiction di Fox “Boris”.
Per tornare sul palcoscenico ha scelto un proprio “Recital” in cui propone tutte le imitazioni e caricature umane che ha interpretato negli anni. In quasi tre ore di carrellate si alternano Giulio Tremonti settecentesco in livrea, Fasto Bertinotti caduto nel dimenticatoio, Romano Prodi immobile in una stazione di provincia mentre guarda i treni che passano e la novità dello show: Antonio Di Pietro. L’ex magistrato in versione guzzantinizzata è quasi identico all’originale, sia nell’aspetto che nell’inconfondibile e incomprensibile parlata, strascicata e piena di errori. Non mancano neppure i grandi ritorni come la bionda presentatrice di “Rieducational channel” Vulvia e il santone Quelo. Nel divertentissimo percorso Guzzanti si fa accompagnare dall’inseparabile Marco Marzocca, e dalla sorella minore Caterina, complici e degne spalle dell’artista.
Guzzanti intervalla la sua presenza scenica, sempre essenziale e vigorosa, con l’interpretazione dei personaggi in costume e parrucca. Il tutto crea una giostra dal ritmo sostenuto e mai banale, che non annoia e diverte parecchio.
Vale la pena sedersi in sala per salutare uno dei più talentuosi comici italiani; gli applausi, le risate e il tutto esaurito lo dimostrano. Per capirlo al meglio, basta andarlo a vedere.
Visto il
al
Palaverde
di Villorba
(TV)