Classica
RECITAL

Ancona, teatro delle Muse, “R…

Ancona, teatro delle Muse, “R…
Ancona, teatro delle Muse, “Recital” di Mariella Devia LA REGINA DEL BELCANTO Il teatro delle Muse di Ancona ha inaugurato il 2007 con il recital di Mariella Devia, arrivata nella città dorica per le prove del belliniano Pirata in programma a fine mese. Devo premettere che non sono un appassionato di recital, spesso solo hit parade di arie straconosciute, le più conosciute possibile, in un’accozzaglia che ha poco senso, se non strappare consenso a un pubblico poco esperto. Un po’ come i gala di danza. Invece la Devia, da assoluta primadonna quale è, ha scelto un programma raffinato, che non fa concessioni ed è irto di difficoltà. Riservata, quasi timida, elegantissima (giacca corta di velluto e pantaloni), Mariella Devia ha incantato il pubblico, non ingannando nessuno neppure per gioco, prendendo a prestito il testo della promessa rossiniana con cui ha cominciato, “né io per gioco vi ingannerò”. La prima parte del programma era dedicata a Rossini e non poteva essere che così nelle Marche. Principio dalle “Soirées musicales”, con “La Promessa”, “La partenza” e “La pastorella delle Alpi”, leggera e spiritosa ma con agilità di tutto rispetto. Sempre del pesarese “La fioraia fiorentina” dai “Péchés de Vieillesse e la drammatica “Occhi miei piangete assai” da Adelaide di Borgogna. Poi spazio a Bellini, una serie di arie da camera che presentavano picchi di canto affrontati con voce sicura e limpida, un fraseggio da manuale, fino alla Giulietta giovane ed innamorata di “Oh quante volte, o quante!” da I Montecchi e i Capuleti. Dopo l’intervallo Donizetti, di cui ha cantato “Eterno amore e fè” e “La zingara”, cimentandosi in “Al dolce guidami castel natio” da Anna Bolena, che sta studiando in previsione del debutto nel ruolo a Verona in marzo. Per concludere Verdi, una romanza, “L’abandonée” dedicata a Giuseppina Strapponi e due arie di repertorio non usuale, “Non so le tetre immagini” dal Corsaro e l’intensa ed impetuosa “Non fu sogno! In fondo all’alma” da I Lombardi alla prima Crociata. Applausi interminabili hanno meritato due bis, “Addio del passato” dalla Traviata e “Quando men vo’” dalla Bohéme, un repertorio a lei meno congeniale. Lei che è la Regina del belcanto. FRANCESCO RAPACCIONI Visto ad Ancona, teatro delle Muse, il 6 gennaio 2007
Visto il
al Delle Muse di Ancona (AN)