Lirica
RIGOLETTO

Il Rigoletto della scala

Il Rigoletto della scala

La Scala propone fuori abbonamento, dopo la Giovanna D'Arco inaugurale, Rigoletto con la regia di Gilbert Deflo, spettacolo nato nel 1994 con Riccardo Muti e da allora ripreso innumerevoli volte (l'ultima in tournée in Giappone), divenendo ormai un classico di questo teatro al punto da poter essere considerato “Il Rigoletto della Scala”. Un allestimento di impronta tradizionale e rassicurante nelle scene e nei costumi rispettivamente di Ezio Frigerio e Franca Squarciapino che ricreano sontuosamente il Cinquecento cortigiano mantovano e la regia di Gilbert Deflo, ripresa da Lorenza Cantini, è molto giocata sulle abilità personali dei cantati in quanto basata su gesti prevedibili e movimenti routinari ma comunque perfetti e adatti a rendere comprensibile la storia e le dinamiche fra i personaggi. Perfette le luci di Marco Filibeck e ancora sorprendente per il pubblico il temporale del terzo atto con la vera pioggia: uno spettacolo che entusiasma il pubblico.

L'annunciato Mikko Franck è stato sostituito in tutte le recite da Nicola Luisotti che dirige in modo convincente, a partire dalle note cupissime e nere che preludono all'incontro tra Rigoletto e Sparafucile nel primo atto. Il Maestro ben sostiene le esigenze del canto e l'orchestra respira insieme al palco. Il suono è sempre ricco e armonizzato in ogni componente, bilanciato con le voci e teso a cogliere ogni aspetto della partitura, pur sottolineandone di preferenza le nuance drammatiche fin dall'inizio: ma, d'altra parte, a ben leggere, è quello che chiede il libretto.

La parte del leone nel cast la fa Leo Nucci, interprete del ruolo per oltre 500 volte (di cui 200 alla Scala), una longevità vocale senza eguali, la capacità di restituire ogni piega del personaggio con grande emozione e di sopperire a qualche carenza con un mestiere straordinario e una incredibile motivazione. Molto brava la Gilda di Nadine Sierra, mai bamboleggiante o adolescenziale, ma sicura di sé e volitiva, con acuti ampi e cristallini, solidissimi nelle colorature. Piero Pretti, nell'unica recita in cui sostituiva Vittorio Grigolo; il tenore è padrone del ruolo sia vocalmente che attorialmente. Adeguati i comprimari: Carlo Colombara (Sparafucile di grande classe, debuttante nel ruolo con successo),  Annalisa Stroppa (Maddalena di grande fascino), Davide Pelissero (Marullo preciso e incisivo), Chiara Isotton (Giovanna insinuante e scurissima), Giovanni Furlanetto (Monterone "temibilino"), Gianluca Breda (Conte di Ceprano). Buona prova per gli altri, solisti dell'Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala: Martin Piskorski (Matteo Borsa), Federica Lombardi (Contessa di Ceprano), Oliver Purckhauer (Usciere) e Kristìn Sveinsdòttir (Paggio). Coro ottimamente preparato da Bruno Casoni. Allo spettacolo partecipa, nel primo atto, il corpo di ballo del teatro diretto da Makhar Vaziev.

Visto il 22-01-2016
al Teatro Alla Scala di Milano (MI)