Jesi, teatro Pergolesi, “Rigoletto” di Giuseppe Verdi
DUE CHE S'AMANO SON TUTTO UN MONDO
La stagione lirica di Jesi si chiude con Rigoletto in un allestimento di impronta tradizionale firmato da Paul-Emile Fourny, sovrintendente dell'Opéra di Nizza, al suo debutto nella regia lirica in Italia. Fourny sottolinea l'attualità del libretto evidenziando il suicidio della giovinezza (con Gilda che lucidamente programma la sua morte) e la violenza dei comportamenti (soprattutto nel primo quadro). La scenografia ha mostrato due pareti sghembe come di ardesia scurissima, infuocate da velluti rossi drappeggiati (il classico nero e rosso, amore e morte, passione e dolore), poi un'architettura rinascimentale per la casa di Rigoletto e infine una struttura gotica fatiscente per la dimora di Sparafucile, con lame di ferro aggrovigliate in luogo della vegetazione.
Nel ruolo del protagonista si è apprezzato il baritono americano Mark Rucker, bella voce dal colore scuro e vellutato, estesa come si addice al ruolo, sebbene il fraseggio non sia ottimale, come la dizione lascia alquanto a desiderare. Il Duca di Mantova è stato il georgiano Shalva Mukeria, la cui voce ha buone caratteristiche ma forse poco adatta al personaggio interpretato, poiché ha rivelato begli e potenti squilli ma non omogeneità di registri. Ottima la prova del soprano uruguayano Luz del Alba per intensità e vocalità.
Il Maestro Antonino Fogliani ha diretto l'Orchestra Filarmonica Marchigiana senza nessuna accortezza; una direzione slabbrata, spesso apparsa fuori controllo, i tempi non bene scanditi, eccessiva velocità soprattutto nel primo atto, volume sempre soverchiante sui cantanti, risultando il suono non amalgamato né in buca né con il palcoscenico. Il Coro Lirico Marchigiano è stato ben preparato da Carlo Morganti.
La prossima stagione si presenta come particolarmente significativa, essendo quella del quarantennale dal riconoscimento del teatro jesino come “teatro di tradizione”, l'unico in Italia ad avere sede in una città non capoluogo di provincia. Il cartellone predisposto da Federico Pupo mantiene la scelta di questi ultimi anni con titoli di grande repertorio popolare, riservando al Festival Pergolesi – Spontini (che si tiene a settembre) il ruolo di innovare, sperimentare e ricercare. Così da ottobre a dicembre 2007 andranno in scena La Bohéme di Puccini per la regia di Ivan Stefanutti (coprodotta con La Fenice e i Teatri di Treviso), Werther di Massenet (coprodotta con l'Opéra di Nizza, regia di Fourny), Lucia di Lammermoor di Donizetti (una nuova produzione per la regia di Italo Nunziata e le scene di Pasquale Grossi) e un concerto lirico dedicato a Beniamino Gigli. Di ogni titolo sono previste tre recite, un grosso sforzo produttivo che fa di Jesi un punto di riferimento culturale ed economico non solo per la regione Marche.
Visto a Jesi (AN), teatro Pergolesi, il 1° dicembre 2006
FRANCESCO RAPACCIONI
Visto il
al
Giovan Battista Pergolesi
di Jesi
(AN)