Entrare al Teatro Goldoni di Livorno è sempre una full-immersion in un turbinio di emozioni che scaturiscono dal presente e dal passato. Così è stato anche ieri sera , ascoltando il melodramma verdiano “ Rigoletto “ in seconda serata , diretto dal maestro Giuseppe Raffa e con la regia del giovane Renato Bonajuto. Vecchie emozioni che scorrono sugli arredi e sul proscenio di un teatro che ha visto epiche rappresentazioni dirette dal maestro Pietro Mascagni o cantate da voci con l’inconfondibile timbro del tenore Galliano Masini che sinergizzano con nuove
esperienze scaturite dalle moderne tecnologie disponibili negli anni 2000. Si perché le scenografie virtuali realizzate da Arte&Spettacolo hanno ridato spettacolarità, freschezza visiva ed espressiva all’opera rendendola facilmente fruibile anche ai melomani dell’ultima ora. Ho visto in sala tanti giovani , credo intere scolaresche , che hanno ascoltato , gioito ed applaudito con convinzione la realizzazione verdiana : in poche parole si sono divertiti.
E questo è un successo eccezionale se interpretato e vissuto nei termini del trasferimento generazionale di un’arte antica , un piacere esagerato che rassicura il passato , il presente e più che altro il futuro della musica lirica.
Come nelle vecchie recensioni diamo soddisfazione in termini agonistici e stiliamo la nostra personalissima e quindi sempre discutibile graduatoria dei più bravi.
Al primo posto metto senz’altro l’interpretazione di Alfredo Zanazzo che si è confermato un convincente Sparafucile , quindi l’esecuzione della bravissima Ilaria Del Prete nei panni di Gilda e dell’ottimo Rigoletto eseguito da Sergio Bologna. Non solo per dare il contentino a tutti , ma per personale convinzione , anche gli altri interpreti hanno dato il meglio di loro stessi , sebbene il tenore Gustavo Casanova, che interpretava il Duca di Mantova , non sia riuscito ad evidenziare il giusto spessore del personaggio .
Impeccabile l’orchestra ed il coro guidati con sensibilità e vigore dal maestro Giuseppe Raffa ; non sempre ottimale l’acustica dell’evento , perfettamente , però, accordata dalla regia di Renato Bonajuto con la fluidità e bellezza delle scene virtuali 3D.
Insomma tanto divertimento e nuovo entusiasmo tra gli spettatori e gli addetti ai lavori del Teatro Goldoni di Livorno che affidano ,con questa bellissima produzione , un messaggio positivo di grande continuità tra il vecchio ed il nuovo della lirica da portare in molti teatri del mondo .
Visto il
20-01-2010
al
Goldoni
di Livorno
(LI)