Lirica
RIGOLETTO

Rigoletto ricorda

Rigoletto ricorda

Le terme di Caracalla sono, mutatis mutandis, come lo Sferisterio di Macerata: spazi talmente belli e significativi che sono essi stessi scenografia, senza necessità di altro, spalancati come sono su dei vuoti metafisici emozionanti.

Maurizio Varamo ha messo in scena soltamnto un muro di fondo in mattoni rossastri (come a Mantova ma come anche a Caracalla), un muro che ha in sé tracce del passato con archi a tutto sesto richiusi, materiale lapideo di risulta e tracce di cornici appuntite. Null'altro, se non tramezzi che avanzano per suggerire gli interni e file di poltrone da teatro che vanno e vengono dalle quinte. Le terme romane si stagliano in ombra sullo sfondo con effetto molto suggestivo.
I costumi dello stesso Varamo sono rinascimentali ma le giacche contemporanee del terz'atto possono suggerire una maggiore teatralità della vicenda. Gli effetti luce di Bruno Ciulli completano la messa in scena.

La regia di Lamberto Puggelli è tradizionale nell'impianto e nella gestualità. Unica licenza nel presentare nella sinfonia la scena finale. All'inizio infatti Rigoletto è inginocchiato a terra dolente col corpo della figlia senza vita in grembo. Poi tutto ricomincia dall'inizio, come se fosse un lungo flash back. Efficace il quartetto del terz'atto coi cantanti divisi da una colonna in testa a un tramezzo di mattoni.

Donato Renzetti pone la sua esperienza a servizio della musica, sostenendo i cantanti nel modo migliore con grande attenzione ai tempi e cura del suono, compatibilmente con lo spazio.
Ottimo il cast. Vladimir Stoyanov è un Rigoletto dalla voce di bel colore, ricca di nouances che rendono al meglio le sfumature dei sentimenti. Celso Albelo è un Duca di Mantova dalla voce pulita e solida, nutrito il registro centrale, saldo e squillante l'acuto, corposo il grave. Jessica Pratt rivela grande temperamento: la sua Gilda non ha cedevolezze nelle agilità ed esprime in modo commovente le pieghe del personaggio. Convincenti lo Sparafucile di Riccardo Zanellato e la Maddalena di Renata Lamanda. Adeguata la Giovanna di Tiziana Tramonti (forse resa troppo sonora dal microfono). Non ha convinto la voce oscillante del Monterone di Riccardo Ferrari. Con loro Gian Piero Ruggeri (Marullo), Pietro Picone (Borsa), Francesco Luccioni (Ceprano), Laura Bertazzi (contessa di Ceprano), Riccardo Coltellacci (usciere) e Anna Selvaggio (paggio). Coro ben preparato da Andrea Giorgi.

Qualche posto vuoto, molti stranieri presenti. Applausi generosi, trionfali alla fine per i protagonisti.

Visto il
al Terme di Caracalla di Roma (RM)