Joel, trentaquattrenne omosessuale sbandato di New York, durante uno dei suoi viaggi all’inferno conosce il fragile e dolce Scott, poeta underground che vive su una house boat a Sausalito. Quello che nasce come un incontro casuale si trasforma in un sentimento profondo che spingerà Joel ad intraprendere un viaggio di cinque giorni coast-to-coast per raggiungere il suo innamorato.
Coast-to-coast attraverso la malattia
”Road movie” di Godfrey Hamilton è un drammatico spaccato dell’America post reaganiana degli anni ’90, in cui l’AIDS si sta affermando come la malattia dei “diversi”: gli omosessuali, i drogati, gli sbandati. E sono proprio queste le figure che Joel incontrerà nel suo percorso; in alcuni casi nel racconto delle madri sopravvissute ai loro figli, come Diva, che ha visto spegnersi in un letto d’ospedale il figlio, brillante chimico, o la donna che non sapeva di avere una figlia tossicodipendente; in altri gli stessi protagonisti come la commovente stralunata amica di Scott, che si fa un piercing per ogni amico che muore, o lo stesso Scott che, in una società in cui ancora non esistevano i telefonini, affida alla segreteria telefonica il messaggio in cui avvisa Joel della sua morte imminente.
Regia essenziale per un grande interprete
Sandro Mabellini costruisce uno spettacolo asciutto, essenziale, liberando il palcoscenico da ogni elemento scenografico, fatta eccezione per due sedie in plexiglas, ed affidando tutto alla parola, contrappuntata come in una sorta di melologo dalle belle musiche di Daniele Rotella, eseguite dal vivo al violoncello ed alla tastiera dall’intenso Antony Kevin Montanari.
Angelo di Genio è autore di una straordinaria prova d’attore che gli permette di dare voce, e soprattutto corpo, a ciascuno di questi personaggi, evitando stereotipi e macchiette e rivestendo ciascuno del suo dramma e della sua poesia. In una sorta di eclettico one man show interpreta tutti i personaggi maschili e femminili, sino a sdoppiarsi nei toccanti dialoghi in cui il timido e lirico affetto di Scott riesce piano piano a scalfire la dura corazza che riveste i sentimenti di Joel.
”Road Movie” è un bell’esempio di teatro civile: uno sguardo sul passato che ci deve far aprire gli occhi sul presente. Anche se parlare oggi di AIDS non sembra avere più l’urgenza che aveva 30 anni fa, le persone contagiate al mondo sono ancora 37 milioni e sono solo l’informazione e la consapevolezza, rappresentate anche attraverso una spassosissima distribuzione di profilattici in platea, che possono arginarne la diffusione.