“Bravissimi tutti, eppure…c’è qualcosa che mi sfugge.” Questi i commenti di alcuni spettatori all’uscita del Teatro Stabile di Genova dopo la prima di “Roman e il suo cucciolo” interpretato e diretto da Alessandro Gassman. Saranno i rimandi al mondo del cinema nei titoli di coda e in alcune proiezioni video che danno l’impressione di una concessione alla tecnologia che poco o nulla ha a che vedere con uno spettacolo così, sarà il finale che spinge alcuni a domandarsi se non sia eccessiva e forse non del tutto verosimile la reazione di Roman (Gassman) alla scoperta del suo Cucciolo (un ottimo Giovanni Anzaldo) sedotto dall’eroina, sarà forse, semplicemente, il distacco che inevitabilmente si crea tra platea e attori a causa del pannello necessario per le proiezioni video. Del resto una delle magie del teatro è proprio il contatto diretto tra pubblico e protagonisti, altrimenti si ha la sensazione di essere rimasti a casa, magari davanti a un dvd. Una lontananza fisica dello spettacolo dagli spettatori che infastidisce gli occhi e, in alcuni momenti, corre il rischio di far assopire per le luci tenui. Molto bravi tutti nel complesso, come dicevamo. Gassman si contraddistingue per la sua parlata romena, talmente naturale da arrivare a far "stonare" la voce impostata di Anzaldo nei loro dialoghi. E ottimo Sergio Meogrossi nella parte del “Che”, l’intellettuale tossicodipendente cui l’adolescente Cucciolo sembra aggrapparsi per fuggire al mondo del padre spacciatore (sebbene innamorato del proprio figlio) ma dal quale rimarrà poi profondamente deluso.
Prosa
ROMAN E IL SUO CUCCIOLO
"Bravissimi tutti! Eppure..."
Visto il
20-04-2010
al
Ivo Chiesa
di Genova
(GE)