I ragazzi protagonisti di questa commedia sono incredibilmente naturali e spontanei; tutti sono perfettamente calati nei loro personaggi di liceali romani di borgata un po’ “atteggioni” e il cui unico interesse sembra essere il calcio; tanto che al principio, quasi sorge il dubbio se stiano “interpretando” o siano semplicemente loro stessi. Ma il dubbio svanisce quando li vediamo cimentarsi nella messa in scena di una versione a tratti intensa e tradizionale, a tratti moderna e “pirotecnica” di “Giulietta e Romeo”.
Spicca, fra gli altri, la scatenata studentessa ripetente Vanessa (la bravissima Siddhartha Prestinari), con la sua colorita interpretazione della balia di Giulietta, che invece di ricorrere a un goccetto di vin santo, si fuma una canna per calmarsi.
Spassosa anche la professoressa di storia-geografia-educazionefisica-aerobica, che si cala occasionalmente nei panni del padre di Giulietta, in versione siciliano/mafiosa.
Sono tante le trovate originali, come l’uso di oggetti “improbabili” (un monopattino rosa per uscire di scena o un fantastico arco fatto di bottiglie di plastica) e di costumi improvvisati e divertenti; il testo è ricchissimo di battute e gli attori, che non stanno fermi un istante e non perdono mai il ritmo, sembrano divertirsi davvero sul palco.
Un messaggio di sottofondo, sembra essere suggerito dall’autore: chi si avvicina col cuore al mondo del teatro e decide di calcare le scene, è sempre mosso da un turbamento interiore.
Roma, Teatro Dei Servi, 16 Dicembre 2009
Visto il
al
Martinitt
di Milano
(MI)