La versione di “Romeo e Giulietta”, in scena fino al 13 dicembre al Teatro Erba di Torino, nella drammaturgia di Girolamo Angione, ha un intento dichiarato: quello di restituire il testo ai giovani protagonisti previsti da Shakespeare. E l’obiettivo risulta pienamente raggiunto, sia a livello drammaturgico, sia per l’efficace lavoro di resa sul palcoscenico, realizzato dal regista Enrico Fasella. Ma il fulcro del progetto sono tutti i giovani protagonisti (che si alternano in un doppio cast, tra recite per le scuole e rappresentazioni serali), provenienti dal ramo più “giovane” della Compagnia Torino Spettacoli, oppure allievi del Liceo Teatro Nuovo, che si alternano :basti pensare che il più “vecchio” tra loro ha 23 anni e che in occasione di alcune recite pomeridiani gli interpreti dei ruoli di Romeo e Giulietta hanno realmente 16 anni!
Ci ha provato perfino Cocciante, con la sua opera popolare “Giulietta e Romeo”, ma per quanto si parli di spettacoli assai differenti, questa drammaturgia, anche senza il canto e la danza, nelle intenzioni, sembra raccontare i giovani e l’amore in modo ancor più partecipato…
La storia d’amore universale, che arriva oltre la morte, e rende capaci di superare gli inestinguibili contrasti del mondo degli adulti, chiama i giovani a essere protagonisti,e , in questa versione, soprattutto, svela, accanto alla tragedia, anche i meccanismi più adolescenziali e goliardici di profondi sentimenti quali lealtà, devozione e amore.
Bravi tutti i protagonisti, che narrano questa vicenda sulle musiche di G.F. Haendel e interagiscono fisicamente con la gradevole e funzionale scenografia di Raffaele Nocerino. Permane qualche difetto generalizzato nella dizione, così come, per contro, la recitazione è – a tratti – troppo “portata” e “arcaicizzante”, se si considera che a recitare sono giovani e giovanissimi.
Nel ribadire l’efficacia della prova attoriale di tutti i protagonisti, ritengo però doveroso citarne alcuni ai quali, o per una particolare vis comica o per azzeccata aderenza fisica e caratteriale al personaggio, il pubblico presente in sala (composto in parte da studenti), ha tributato applausi a non finire: Lorenzo De Maria, nel ruolo di Mercuzio; Mario Acampa (Frate); Silvia Barbero (Balia); Alessandro Marasso (Benvolio).
Visto il
26-11-2009
al
Erba
di Torino
(TO)