Una struttura metallica mobile di forma semicircolare con balconate contrapposte, un'automobile fiammeggiante dotata d'ali di leonardesca memoria, la cella di Frère Laurent che ricorda da vicino un'enorme murrina, strutture mobili vagamente turrite sulla cui cima cantano i protagonisti, ecco gli elementi di base della lettura quasi fiabesca che Francesco Micheli intende dare delle vicende che vedono come protagonisti i due giovani veronesi. L'idea della contrapposizione fra i due clan familiari, che si rende evidente non solo perché essi si posizionano su balconate contrapposte, ma anche e soprattutto per i colori giallo e blu che li identificano, è senz'altro buona, ma l'esito effettivo è in più punti piuttosto caotico e non continuativamente intellegibile da parte di un pubblico non sempre perfettamente edotto sulle vicende del libretto. A tratti particolarmente stucchevoli appaiono i movimenti delle masse eseguiti in forma di elementare balletto a ritmo di musica; tutto sommato gradevoli, invece, gli elaborati costumi pensati da Silvia Aymonino.
Giorgio Berrugi è un Romeo, seppur credibile nella sostanza, tuttavia un poco sbiadito: il timbro vocale è adeguato, morbido e piacevole, ma si palesa qualche incertezza in acuto. Ottima la Juliette di Irina Lungu che evidenzia una vocalità lussureggiante, perfettamente a fuoco in tutti i registri e nelle agilità, attentissima al fraseggio e con presenza scenica spigliatamente sicura. Eccellenti lo Stéphano di Nino Surguladze, dalla linea di canto pulita e dall'acuto squillante, e il Frère Laurent di Giorgio Giuseppini dalla voce profonda e ricca di armonici. Molto bene anche Leonardo Cortellazzi che veste i panni di un Tybalt chiaro nel timbro, ma espressivo e Michael Bachtadze che indossa quelli di un Mercutio perfettamente a fuoco. Con loro Enrico Marrucci è Capulet, Alice Marini Gertrude, Francesco Pittari Benvolio, Nicolò Cerini Pâris, Marcello Rosiello Grégorio e Deyan Vatchkov il Duca.
Vivace e brillante la lettura che la bacchetta di Daniel Oren sa dare della partitura, imprimendo con gesto deciso ritmi serrati all'Orchestra dell'Arena di Verona e ben evidenziando dinamiche appassionatamente intrise di afflati romantici. Complessivamente buona la prova del Coro.