La scena, a cura di Lorenzo Ghiglia, racchiude in sé tutta l’essenza del testo di Friederich Dürrenmatt: un sito archeologico in cui le rovine appaiono come il riflesso di un impero ormai decadente. Ironica e grottesca al contempo, essa rispecchia il sottile e audace componimento teatrale dell’autore svizzero germanofono: “una commedia storica che non si attiene alla storia”.
Protagonista della pièce è Romolo Augustolo, ultimo imperatore di Roma, definito dagli storici “il Piccolo”, sia per la sua giovane età sia per la sua insignificanza politica, ma che l’autore ribattezza “il Grande” (Romulus der Große).
Per Dürrenmatt, infatti, egli ha il merito di accelerare la fine di Roma utilizzando la tecnica del non-governo.
Romolo si ritira, perciò, in campagna ad allevare galline alle quali attribuisce i nomi degli imperatori che hanno fatto grande Roma, colpevoli, però, di aver compiuto, in nome dell’impero, violenze, angherie e atroci delitti.
Un sovrano filosofo e raziocinante che, con parole di grande saggezza, a coloro che lo accusano di tradimento risponde: “E’ stata Roma a tradire se stessa”.
I dialoghi, incisivi e taglienti, non escludono divertenti gags e bizzarre esagerazioni, ricche di satira e sarcasmo.
Esilarante e paradossale il dialogo finale tra Romolo e Odoacre (Rigillo – Duane), nel quale i due sovrani discorrono a lungo di mangimi, uova e galline.
Eccezionale l’interpretazione di Mariano Rigillo che coniuga, in modo esemplare, gestualità e gioco vocale in perfetta sintonia con il carattere del personaggio e con l’efficace stile registico di Roberto Guicciardini.
Quest’ultimo, con raffinata eleganza, bilancia, fino a fonderli, il testo di Dürrenmatt e l’interpretazione degli attori; attraverso un’esclusiva formula che ci rimanda, per certi aspetti, a Ionesco e al teatro dell’assurdo.
Ottima anche l’interpretazione di Anna Teresa Rossini la quale, con sottile ironia, caratterizza, fino all’estremo, il personaggio di Giulia (moglie di Romolo).
Napoli - Teatro Bellini - 24 gennaio 2008
Visto il
al
Giovan Battista Pergolesi
di Jesi
(AN)