La stagione del Teatro Vittoria riparte e, a seguito degli ultimi cambiamenti di programma dovuti alla recente scomparsa del Direttore Artistico, Attilio Corsini, la compagnia Attori&Tecnici ci ripropone un suo collaudato successo: “Rumori fuori scena” di Michael Frayn, nell’adattamento di Corsini.
Questo spettacolo, tra i migliori del suo genere, è un esempio perfetto di commedia leggera e briosa, che non mira certo a studi e costruzioni approfondite dei personaggi e delle loro identità né tanto meno a riflessioni importanti sull’animo umano: i protagonisti sono pensati ed “offerti” allo spettatore, col puro intento di far ridere.
Divertente ed incalzante il primo tempo, che ci presenta una compagnia tutta “sballata” alle prese con le prove generali, la sera antecedente la prima teatrale, che sembra destinata al fallimento. Gli “addetti ai lavori” di questa compagnia, sono un mix di comicità e umanità esplosivo: Quinto, il tuttofare, da applauso con lode; Amedeo caratterista di sicuro effetto; Lella, l’assistente un po’ donna un po’ macchietta teatrale; Lisa, attricetta tonta ma di una simpatia inconsapevole e disarmante; Viviana, straordinaria nel rendere indispensabile un personaggio marginale. La coppia meno efficace è forse quella dei proprietari di casa, ma in quanto a humor ce ne è davvero per tutti i gusti.
Ciò che ha determinato il successo di “Rumori fuori scena”, però, è la trovata originalissima dell’autore, che ha inizio nella seconda parte: la scena “ruota” e ad essere mostrato al pubblico è il “dietro le quinte” che ha luogo durante la messa in scena della farsa (che, dall’altro lato, viene recitata realmente) e risulta ancora più comico e coinvolgente della farsa stessa, svelando errori mal celati, cambi d’abito e spostamenti repentini e goffi, intrighi e relazioni tra gli attori della compagnia.
Come ci faceva notare lo stesso Michael Frayn, giunto a Roma in occasione della presentazione della commedia, nonché gli interpreti della compagnia, la bravura richiesta agli attori in questo lavoro è veramente immensa: si ritrovano, infatti a dover recitare due commedie contemporaneamente (una davanti e una dietro le quinte) intervallando le battute ed i movimenti di una con quelli dell’altra e mostrando una gran capacità di coordinazione e lavoro di squadra.
L’ultimo atto vede commedia e vita dei personaggi mescolarsi irrimediabilmente dopo 3 mesi di repliche dello spettacolo ormai disastroso, con un finale a sorpresa che ci fa ridere fino all’ultima battuta.
Roma, Teatro Vittoria, 2 Ottobre 2008
Visto il
al
Vittoria
di Roma
(RM)