Non è un caso se Neil Simon è uno dei commediografi novecenteschi più
rappresentati al mondo. Il suo lavoro nel cinema e nella televisione
testimonia come da sempre riesca ad agganciare i gusti del pubblico,
senza compromettere il proprio spessore artistico.
Siamo nell'America di fine anni Ottanta, quando non erano ancora stati
inventati i telefoni cellulari, in una candida e sobria casa
residenziale (ben evocata dalla scenografia di Antonella Conte). Il
vice-sindaco di New York Charlie Brock e sua moglie Myra (di cui, non
a caso, non indichiamo gli interpreti) festeggiano il decimo
anniversario di matrimonio e per l'occasione invitano a cena quattro
coppie di amici, a ben guardare dipendenti o colleghi. I primi ad
essere arrivati sono gli avvocati Ken Gorman (Nino Formicola/Gaspare)
e la sua svanita moglie Chris (Eleonora d'Urso): quando si apre il
sipario, sono già su di giri perché c'è da gestire una piccola crisi
in casa Brock. Man mano li raggiungono il commercialista Len Ganz
(Andrea Brambilla/Zuzzurro) e la sua Claire (Alessandra Schiavoni), lo
psichiatra Ernie Cusack (Marco Zanuffo) con l'infantile Cookie (Elisa
Gabrielli), e infine l'aspirante senatore Glenn Cooper (Simone
Francia) e la nevrotica Cassie (Elisabetta Becattini), sull'orlo del
divorzio. Se in un primo tempo si cerca di nascondersi a vicenda ciò
che di sconveniente sta avvenendo fra le quattro mura, in una cascata
di equivoci, il consesso di alto-borghesi dovrà far fronte comune
contro la minaccia di un poliziotto (Paolo Giangrasso), con un duplice
obiettivo: salvaguardare la carriera politica del padrone di casa e il
buon nome di tutti gli invitati.
"Rumors" vuol dire "pettegolezzi, voci di corridoio" e allude al lato
oscuro dell'alta società, che dietro l'ipocrisia cela maldicenze e
segreti da nascondere, ed è ciò che l'autore vuole mettere a nudo in
questa "commedia truccata da farsa", come l'ha definita il regista
Massimo Chiesa, il quale lavora con successo da quattordici anni con
l'inossidabile coppia Brambilla-Formicola, tutti già cimentatisi con
Neil Simon. Si avvertono l'esperienza e la complicità alle spalle: la
messa in scena è rodata, impeccabile. Tutti gli attori reggono i
serratissimi tempi comici e suscitano le dovute reazioni nel pubblico,
pur sul filo del rasoio tra le esigenze sfarsesche del testo, il
rischio - a volte tradotto in realtà - di andare sopra le righe e il
tentativo di rendere verosimile una vicenda quasi surreale. Una
menzione meriterebbe Alessandra Schiavoni, la cui interpretazione
della pettegola e pungente Claire Ganz non si può immaginare più
adeguata, efficace - e divertente.
Visto il
22-01-2010
al
Curci
di Barletta
(BT)