I saldi di primavera ufficialmente sono finiti, ma non al teatro della Cooperativa, che da sempre naviga controcorrente alle tendenze dominanti. Marco Rampoldi, Riccardo Piferi e Diego Parassole portano in scena il loro nuovo spettacolo "Saldi di fine futuro".
Che il mondo in cui viviamo continui a sgommare, l'hanno capito già in molti. Alcuni da un po' di tempo. Così come il fatto che il PIL (Prodotto Interno Lordo) non sempre è equiparabile al BIL (Benessere Interno Lordo). Non tutti però hanno il coraggio di salire sul palco per trasformare certi temi cocenti in virtù artistica (temi che di solito piacciono, per carità, soprattutto di questi tempi, ma provate a trovare qualcuno che vi compra lo spettacolo, anche a prezzo di "outlet"). Tra gli artisti più sensibili a queste tematiche vi è sicuramente Diego Parassole che, dopo "Che Bio ce la mandi buona" e "I Consumisti mangiano i bambini" con "Saldi" completa la sua "Trilogia della sopravvivenza".
Questa volta Parassole si presenta nella veste di un benzinaio spaziale in compagnia del mitico C1P8. Salta avanti e indietro nel tempo per mostrarci il rovescio della medaglia del cosiddetto progresso che, senza dubbi, ci costa sempre più caro sia in termini economici che, soprattutto, per l'ambiente. E tutto ciò si ripercuote gravemente sullo stato della nostra salute fisica e mentale.
Come ben si sa, la stupidità altrui ci fa ridere e ci permette di sentirci più svegli e intelligenti. Per questo i comici e le commedie in generale ci piacciono tanto. Qui è diverso: l'oggetto della stoltezza siamo noi, sprovveduti e impreparati ad affrontare i cataclismi che ci stiamo plasmando con le nostre mani. Poiché non si tratta dei marziani, ma di noi, terrestri, veramente sarebbe il caso di piangere. Invece il teatro comico è fatto cosi: spesso si riesce a essere più efficaci comunicando in modo light. E noi ridiamo. Ma il retrogusto che ci resta è amarissimo, come la bile, che serve per metabolizzare questi temi altrimenti difficili da mandare giù. Non sono molto diversi da quelli affrontati negli spettacoli precedenti: petrolio, alimentazione, agricoltura intensiva… Ma questo è sicuramente un caso in cui repetita iuvant, per tentare di non arrivare alla totale svendita del nostro comune futuro.