Musical e varietà
SANREMO MUSICAL

Sanremo, un Paese con la musica nel cuore

"Sanremo musical"
"Sanremo musical"

Lo spettacolo ”Sanremo musical” ripercorre la storia e l’evoluzione del costume italiano negli ultimi settant'anni, attraverso le storie – d’amore e di vita - di otto giovani artisti che amano il Festival di Sanremo, sul quale sono informatissimi.

In un’atmosfera surreale, si ritrovano apparentemente soli al Teatro Ariston, ma in realtà vengono tenuti sotto costante osservazione – come in una sorta di Grande Fratello – da due “angeli custodi”: i direttori del Casinò di Sanremo all’epoca della nascita della manifestazione.



Quando la sola idea non fa un musical

L’idea di un musical sulla storia del festival italiano più conosciuto nel mondo è sicuramente originale, ma si rivela debole sul piano drammaturgico: le storie dei protagonisti funzionano esclusivamente da (buon) pretesto per riproporre al pubblico le più belle canzoni che hanno partecipato alla kermesse canora dal 1951 a oggi. Oltre 60 canzoni, alcune eseguite interamente, altre raggruppate in vari medley, tra le quali non mancano alcuni brani inediti (Se tu fai la chic, Siamo speciali); già questo sarebbe un motivo sufficiente per assistere allo spettacolo, arricchito da alcuni accattivanti arrangiamenti: da Grazie dei fior, trasformata in un tango a Nel blu dipinto di blu e Che sarà, condite da riconoscibili sonorità in stile Michael Jackson.




Per una buona metà dello spettacolo - soprattutto durante il secondo tempo, dal ritmo sensibilmente più dinamico - risulta impossibile non cantare insieme ai giovani performer: tutti volti sconosciuti al grande pubblico ma con una solida preparazione tecnica. Tuttavia, i personaggi pur essendo delineati ciascuno nei tratti caratterizzanti la propria personalità, non sembrano tendere ad alcuna evoluzione e l’happy ending risulta forse un po’ scontato e autocelebrativo.

Forte impatto visivo ed emotivo

Due i momenti particolarmente toccanti dello spettacolo: gli omaggi a due grandi artisti quali Luigi Tenco e Mia Martini, che hanno lasciato un’impronta profonda nella storia della kermesse sanremese. In particolare, il medley dedicato a Mimì è molto coinvolgente, anche grazie alle coreografie firmate da Giordano Orchi: la sua impostazione si rivela dinamica e al passo coi tempi, anche se in alcuni casi il corpo di ballo sembra interpretare una narrazione “altra”, rispetto alle vicende degli otto protagonisti.




Un caleidoscopico disegno luci e un impianto scenico di stampo moderno, supportato da un efficace utilizzo di accurate videoproiezioni, sono gli elementi essenziali di un allestimento dal forte impatto visivo, che racconta la storia dell’Italia che cambia dagli anni Cinquanta all’epoca dei social.

Resta il dubbio se considerarlo un volenteroso tentativo di juke-box musical o più semplicemente un'ammiccante e piuttosto riuscita “operazione nostalgia”.

Visto il 20-05-2018
al Nuovo di Milano (MI)