Sei drammaturghi italiani per un Satyricon contemporaneo: questa l’idea portante del progetto ideato e diretto da Massimo Verdastro che ha coinvolto alcuni degli autori più significativi - Antonio Tarantino, Luca Scarlini, Marco Palladini, Letizia Russo, Magda Barile, Lina Prosa - nella rivisitazione di numerosi episodi del romanzo, con l’intento di trasformare la scrittura petroniana in scrittura teatrale .
Lo spettacolo “Satyricon, una visione contemporanea” in scena al teatro Vascello di Roma dal 13 al 29 aprile, ha origine nel 2008 da un laboratorio teatrale di indagine condotto da Verdastro sul grande romanzo latino di Petronio. Da allora gli studi del regista sono continuati e si sono approfonditi fino a decidere di trasferire sulla scena un’opera letteraria antica, eppur tanto moderna nei contenuti, come il Satyricon. Per trasformare la scrittura petroniana, le sue vicende frammentarie e il suo impasto di stili, in scrittura teatrale, però, occorreva un lavoro a “più mani”. Da qui l’idea di creare uno spettacolo a cui collaborassero più registi. Così sono scaturite sette drammaturgie inedite che sono andate a costituire il tessuto di una pièces articolata in cinque momenti teatrali, denominati Capitoli.
“Ogni autore ha esplorato quelle pagine antiche - sottolinea Massimo Verdastro - interpretandole in modo personale, pur aderendo all’intento comune di non tradire mai lo spirito di Petronio. Una pluralità di voci, quindi, ognuna diversa dall’altra per lingua e stile, così come diversi sono le lingue e i generi del Satyricon, ma anche un’opportunità rara che ha messo la mia Compagnia in stretto contatto con coloro che scrivono per il teatro, i quali, in questa occasione, hanno scritto su invito di chi il teatro lo pratica costantemente, consentendo una relazione viva, sempre incentrata sul confronto e sulle necessità concrete della pratica scenica, non solo dell’attore ma anche di chi crea le scene e i costumi, le musiche, le luci, i video.”
Il progetto portato in scena al Vascello offre lo spettacolo in tre versioni diverse: dal 13 al 19 aprile sono andati in scena i Capitoli I, II e III ; dal 20 al 26 aprile sono interpretati i Capitoli IV e V; infine, dal 27 al 29 aprile saranno rappresentati sul palco tutti e cinque i Capitoli messi insieme.
Ciò che caratterizza questa rivisitazione teatrale del Satyricon non è certo la fedeltà al testo, impossibile visto che l’opera appartiene al genere letterario del romanzo, ma spicca l’intelligenza acuta con cui i contenuti di Petronio sono stati attualizzati e trasferiti in fatti e situazioni del mondo contemporaneo. Nel capitolo IV , “La cena del nulla” di Massimo Verdastro e Andrea Macaluso, che ripropone il banchetto di Trimalcione, e nel capitolo V, “Nell’anno di grazia post naufragium” di Lina Prosa , che rivisita l’episodio del naufragio di Gitone ed Encolpio sulla spiaggia di Crotone, ritroviamo temi come la licenziosità, la caducità, la precarietà della vita, l’ingordigia di una civiltà dissoluta. Lo spettacolo ripropone questi temi, antichi, eppure tanto contemporanei quando pensiamo al momento di crisi economica, sociale e culturale che l’Occidente sta attraversando ora, come temi universali che accompagnano da sempre la storia dell’uomo perché esprimono caratteri imprescindibili della stessa natura umana.
Lo spettacolo attira l’attenzione del pubblico e ne stimola la riflessione grazie all’attualità dei temi e dei riferimenti al mondo contemporaneo, allo stesso tempo incanta la platea con costumi e scenografie da favola. Il progetto Satyricon, creato da Massimo Verdastro e da tutti i registi che hanno collaborato con lui, rivela nella sua complessità estetica e semiotica, la lavorazione stratificata di cinque anni di studi e sperimentazioni che ha portato alla creazione di questo “kolossal da camera”, uno spettacolo imponente, assolutamente da non perdere.