SCATTI

Otti giovani attori in cerca di personaggi

Otti giovani attori in cerca di personaggi

Tutti estremamente interessanti i giovani in scena in questo spettacolo ideato e diretto da Pippo Cangiano, uno spettacolo che, come lo stesso regista tiene a precisare nelle note che accompagnano, rappresenta una sorta di limbo-vivaio, nel quale giovani talenti in cerca di scrittura trovano spazio ed occasione per esprimere le proprie capacità attoriali, ognuno dando sfogo alle proprie caratteristiche interpretative, esaltando le differenze individuali che esistono nel mestiere d’attore.
Come nel castello degli orrori di un lunapark, il direttore Marcello Raimondi, accompagnato dall’irresistibile maggiordomo Marco Rega, introduce gli spettatori (massimo 40 a sera), nei vari anfratti del teatro, ora suddividendoli in sottogruppi, ora in un’unica massa, a scoprire, attraverso il gioco del teatro, l’orrore della vita, come in vertiginosi giri di giostra.
Si tratta di giovani interpreti del teatro napoletano, appena usciti dalle scuole attive nel territorio cittadino, qualcuno ha già avuto la sua scrittura in qualche spettacolo importante, qualcun altro è un debuttante assoluto, ognuno offre al  pubblico la propria arte, il proprio entusiasmo, l’energia di un qualcosa che a tutti costi si augura diventi il proprio mestiere. Ed i testi che Cangiano ha messo a loro disposizione sono, per l'appunto, atti ad esaltare tutto ciò, tutti sull’orlo del paradosso, autori quali Benni, Nicolaj, Ruccello, Lanzetta, o lo stesso Cangiano, raccontano, infatti, l’uomo contemporaneo nella sua debolezza, ora con ironia, ora con i toni della tragedia, senza concessione al consolatorio, ed i giovani artisti in scena, da Viviana Cangiano ad Angela Rosa d’Auria, da Ada De Rosa a Giuseppe Madonna, da Giovanni Quaranta a Carlo Vannini riescono a coinvolgere, con i già citati Rega e Raimondi, in questo gioco scintillante, senza abbandonarsi a facili compiacimenti ne’ a iperboli interpretative, ma utilizzando i propri mezzi espressivi al meglio, grazie ad una direzione attenta ed equilibrata. Pertanto non ci piace, in questa recensione, entrare nel giudizio di merito delle singole esibizioni,  o sezionare lo spettacolo nei singoli elementi che lo compongono, ma teniamo a giudicarlo nella sua complessa unicità che ne fa un irresistibile e singolare modo per apprezzare quest’arte così antica e così attualmente poco considerata, quale è il teatro, augurandoci che da questa sorta di bozzolo i giovani e bravissimi interpreti possano uscirne quali farfalle variopinte e svolazzanti sui prati rigogliosi di una fioritura artistica auspicabile per il nostro,e soprattutoo, loro futuro.

Visto il
al Circolo Arcas di Napoli (NA)