Musica
SEIGRADI

Frutto di un lavoro che nasce…

Frutto di un lavoro che nasce…
Frutto di un lavoro che nasce nel 2005 e che indaga sulle possibilità simboliche e contenutistiche dell’Apocalisse ebraica e cristiana, Seigradi è l’ultima riflessione di un progetto più ampio (Studi per un teatro apocalittico) condotto dalla compagnia romana Santasangre; un progetto che ha già visto la realizzazione di altri due Spettacoli, rispettivamente “84.06” (ispirato al romanzo di Orwell) e “Spettacolo sintetico per la stabilità sociale” (dal testo di Huxley, Il Mondo Nuovo). Il punto di partenza è stato precisamente il recupero della parola Apocalisse, del suo significato, privato da ogni eco religiosa, in una concezione assolutamente etimologica. Un confronto tra l’immagine religiosa della fine del mondo, dove il contesto escatologico si indirizza ovviamente verso una visione redentrice e la concezione apocalittica figlia di una cultura moderna, in cui l’immagine della fine non contempla alcun valore salvifico. In Seigradi la compagnia approda per così dire a un livello primordiale dell’elemento e ci si trova di fronte ad un eco-sistema non più analizzato da un punto di vista scientifico e distaccato ma attraverso una teatralità e un linguaggio assolutamente originali. Seigradi, ovvero quei gradi in più che mancano al nostro ecosistema perché la fine del mondo possa diventare una terribile realtà. Moltissime e diversificate le teorie che circolano sulla scomparsa del nostro pianeta ma su di una cosa gli studiosi sono concordi e cioè che l’aumento di CO2 nell’atmosfera porterà senza alcun dubbio alla progressiva e fatale desertificazione della Terra. Un solo elemento al centro di questa performance, l’acqua, vista in tutti i suoi stadi fino alla sua assenza con le inevitabili conseguenze che ciò comporta. Una sintesi di generi, un profluvio di linguaggi, una formazione eterogenea che attinge da più fonti come body art, videoinstallazioni, musica, scenografie elettroniche, olografia. Un connubio di sensazioni tra il reale e il virtuale; una riflessione emozionale sul tema dell’acqua e della sua assenza; un allestimento originale e poeticamente visionario. Genova, Teatro della Tosse 8 aprile 2009
Visto il
al San Domenico di Crema (CR)