Uscendo da teatro, dopo quasi due ore di lacrime e di dolori addominali, causati da un eccesso di risate, l’unico quesito che ci si può porre è: “Perché nel 2008 gli italiani si vergognano ancora a parlare di sesso?”. Con la versione corretta e aggiornata del suo famoso spettacolo “Sesso con Luttazzi”, il comico romagnolo, classe 1961, sveglia finalmente le nostre menti e agita i nostri corpi. Come? Con una valanga esilarante di domande e risposte, spesso imbarazzanti per le caste orecchie di alcuni, addirittura oscene per gli ipocriti benpensanti.
Giovani e meno giovani sono chiamati a partecipare a questo corso-show del Dott. Luttazzi (Daniele si è laureato veramente in Medicina), superando quel muro di timori e ansie inutili che la società, il potere religioso, politico o il sistema scolastico hanno eretto: ogni essere umano ha dubbi e curiosità legati alla sessualità e al proprio corpo ma, per pudore o per paura, non osa esplorare questa realtà così bella e naturale. Il pubblico si diverte e avverte la necessità di farsi coinvolgere nella conversazione con l’artista più scomodo della televisione italiana. Una vera lezione di sessualità moderna che non tralascia nulla, nemmeno un dettaglio. Sul palco, tra un grafico e un disegno alla lavagna, si parla di orgasmi, di zone erogene, di anatomia, di esperienze quasi fantascientifiche ma anche di scoperte fasulle di ipotetici professori illuminati e di lettere di finti pazienti preoccupati. La sua satira, dissacrante e tagliente come un coltello affilato, colpisce sempre il cuore della questione. Luttazzi è una vera e propria macchina linguistica, disinibito come pochi, inguaribile provocatore di masse. E’ un peccato che in Italia si tenda a frenare artisti e personaggi televisivi che hanno talento da vendere, “colpevoli” di avere coraggio e voglia di esprimere le proprie opinioni, di ricercare la verità dei fatti, senza condizionamenti dall’alto, né ipocrisia.
“Sesso con Luttazzi” è uno spettacolo divertente, didattico e sfacciato, consigliato a tutte le persone che non si vergognano di essere “malati” di sesso.
Teatro Fanin, San Giovanni in Persiceto, 21 febbraio 2008
Visto il
al
Luigi Mancinelli Comunale
di Orvieto
(TR)