Produzione firmata Nuova Scena, Arena del Sole, Teatro Stabile di Bologna, si tratta di un Mercante di Venezia completamente riscritto per l’occasione da Moni Ovadia e Roberto Andò.
“Shylock: il mercante di Venezia in prova”, ripercorre la vicenda shakespeariana attraverso le prove di una compagnia che deve mettere in scena la vicenda di Shykock in forma di teatro musicale. Ovadia entra dunque nell’albo d’oro degli Shylock. Nel ruolo di Shylock, un interprete di eccezione: Shel Shapiro, pioniere della musica rock in Europa.
Moni Ovadia, musicista, attore e scrittore dedito al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale della cultura Yiddish e mitteleuropea, è da sempre attivo fautore della pace e della giustizia sociale. Nell’affrontare Il mercante di Venezia ha voluto cercare e valorizzare quei temi che, oggi come cinquecento anni fa, lo rendono complesso e inquietante. Andò e Ovadia lo hanno riscritto trasformandolo in un gioco meta teatrale, in cui la vicenda viene raccontata da un regista che tenta di provare lo spettacolo cercando, nel contempo, di accordarsi con un equivoco impresario la cui fortuna è legata al crimine. “L’ossessione del regista e quella del mercante sono speculari: il primo vorrebbe restituire a Shylock la libbra di carne che gli è stata negata cinquecento anni fa, l’altro vorrebbe acquistare un altro pezzo speciale nella sua collezione di libbre, catturando il cuore di un artista”, spiegano i due autori. Un deposito, un ospedale in rovina. Un grande telo bianco . È questo lo spazio in cui è stato immerso “Shylock, il Mercante di Venezia in prova”. Si parte da Shakespeare per guardare al lavoro degli altri e poi ricrearlo. Questo Mercante si sofferma sulla figura dell’ebreo più famoso del mondo, Shylock, e gli crea attorno un mondo immaginario, un incubo che parte da lui e a lui ritorna. Shylock ha più di quattrocento anni e porta su di sé il peso, la rappresentazione dei mali del mondo, accudito da una infermiera , Lee Colbert. L’alter ego di Shylock, un regista in disarmo, per tutta la vita ha sognato di mettere in scena il Mercante di Venezia, nel nome di un teatro che venga dal cuore. L’impresario (Ruggero Cara), altalena tra mafia e commercio d’organi, finanziatore dell’operazione con un doppio desiderio: quello del regista di restituire a Shylock il suo cuore, e quello dell’impresario che vuole possedere il cuore del regista. È un gioco delle parti complesso, da snellire qua e là. Due sono i momenti chiave: il celebre monologo di Shylock sull’eguaglianza fra gli uomini e la marcia finale come in un circo metafisico, tutti in tondo. Verso dove?
Visto il
10-03-2010
al
Arena del Sole - Sala Leo de Berardinis
di Bologna
(BO)