Prosa
SIGNORINA GIULIA

Un dramma tra passioni e pentimenti

Un dramma tra passioni e pentimenti

Un intenso gioco di potere, che scorre tra il personaggio femminile, la giovane Giulia e quello maschile, il suo servo Giovanni. Un dramma forte, fatto di possessioni e ossessioni, di impulsi sessuali e pentimenti, tutto oscilla tra lo scambio dei ruoli tra i due personaggi: entrambi si provocano, si corteggiano, accettano e rifiutano la passione consumata, scappano e restano intrappolati in quella stanza, fino alla morte della ragazza, che riequilibra gli ordini della tragedia, ormai bloccata in quei moti di coscienze incontrollabili.
Tutto scivola come la scenografia, costruita in pendenza e rappresentante la stanza che accoglie il dramma psicologico dei personaggi, amplificato dalle luci, che non seguono la logica naturale ma quella irrazionale delle menti di chi agisce in scena, dagli oggetti che escono dalle botole e riempiono la camera e dai suoni, quelli che sottolineano i movimenti e quelli che ampliano gli stati d’animo.
Voci, suoni, luci e movimenti sono quindi coordinati e amplificati, per rendere visibili i moti delle anime dei due protagonisti e la stessa recitazione non è naturale, ma interiorizzata.
Anche il personaggio della serva Cristina, interpretata da Federica Fracassi, si inserisce nel gioco di potere dei due protagonisti, accentuandone i pensieri. Esempio strepitoso è la scena in cui i due consumano il loro amore peccaminoso all’interno della botola, mentre sopra di questa, la serva cerca piacere da sola, come se fosse il prolungamento di quell’atto.
Si assiste quindi ad una regia complessa, ideata da Valter Malosti, che in scena interpreta anche Giovanni, affiancato dall’intensa Valeria Solarino, che interpreta Giulia.
 

Visto il 26-01-2012
al Verdi di Padova (PD)