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SINDROME ITALIANA

Tre badanti tra nostalgia e ironia

Sindrome italiana
Sindrome italiana

Le tre attici, Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti e Mariàngeles Torres, autrici anche della regia, scelgono la via dell’ironia per affrontare l’argomento, evitando il rischio del patetismo.

MitiPretese si può paragonare ad un ensemble da camera costituito da eccellenti soliste che, di quando in quando, si ritrovano per fare musica insieme e, forti di un’intesa rara che si rinnova di volta in volta, regalano al pubblico esecuzioni preziose.

Straniere lontane da casa

Ultima di queste fortunate occasioni è lo spettacolo Sindrome italiana, scritto da Lucia Calamaro e coprodotto dagli stabili di Brescia, Parma e Friuli Venezia Giulia; il tema è quello della condizione delle badanti e delle colf in Italia, e delle loro difficoltà nel mantenere i rapporti con i paesi d’origine. Per toccare con mano la questione, le tre protagoniste Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti e Mariàngeles Torres si immedesimano nel ruolo di tre donne italiane che, vittime della crisi, intraprendono un viaggio in terra straniera per rimettersi in gioco come collaboratrici domestiche.

In un racconto in cui i monologhi tendono a prevalere, forse in modo eccessivo, sulle scene d’insieme, facciamo conoscenza con le difficoltà della partenza, della permanenza ma anche del ritorno: i problemi di integrazione, la nostalgia e la lontananza dagli affetti. Il distacco dai figli è il tema che torna più volte durante lo spettacolo: dal commovente monologo della madre che saluta il figlio prima di partire, alla videochiamata tramite Skype, al contributo audio finale in cui sentiamo la voce di una vera badante dell’est raccontare del distacco e della freddezza percepiti una volta tornata a casa.


Tre grandi attrici per uno spettacolo sul filo delle emozioni

Le tre attici, autrici anche della regia, scelgono la via dell’ironia per affrontare l’argomento, evitando il rischio del patetismo. I tre personaggi, anche nei momenti più difficili, non perdono mai quello spirito e quella verve che permette loro di farsi forza e guardare avanti.

Il sottile equilibrio tra tutte queste componenti è perfettamente tenuto grazie allo straordinario livello di recitazione cui le interpreti di MitiPretese ci hanno abituati. I momenti più intensi e coinvolgenti si alternano a quelli più leggeri e scanzonati grazie ad una versatilità e ad una capacità di entrare in empatia con il testo e con il pubblico che sono uno dei punti di eccellenza di questo gruppo.
Insieme alle bravissime Mandracchia, Torres e Toffolatti in scena c’è anche Monica Bianchi, nei panni dell’anziana (che a volte si trasforma in anziano) cui le tre donne devono badare e che si esibisce anche in alcuni momenti danzati di grande poesia che impreziosiscono ulteriormente lo spettacolo.

Visto il 13-11-2018