Un sogno da sogno. Non è esagerazione dire che questo “Sogno di una notte di mezza estate” ha girato mezzo mondo. Infatti la turnè ha portato la compagnia, oltre che in Italia (Torino, Venezia, Bologna, Ravenna), in Russia, Brasile, Germania, Messico, Turchia, Grecia, Cipro e Cina, dove, nel novembre scorso, ha raccolto ampi consensi in quattro città, Pechino, Shanghai, Tianjin e Hong Kong. Ora per la prima volta il Sogno viene allestito al Piermarini, poiché il debutto nel maggio 2003 avvenne al Teatro degli Arcimboldi.
Per questa coreografia George Balanchine ha utilizzato non solo il Sogno di Mendelssohn, ma ha anche attinto liberamente ad altre pagine del compositore romantico che ben rendono il clima magico-fiabesco e da cui traspaiono gioiosità, leggerezza e candore fanciullesco. Si sa poi che il pubblico impazzisce all'inizio del secondo atto, con quella marcia divenuta simbolo del matrimonio.
Il coreografo georgiano ebbe a dichiarare che la sua creazione ha avuto ispirazione più dalla partitura musicale che dalle parole di Shakespeare. Infatti rappresenta un momento decisamente conservatore nella storia del balletto moderno, poiché Balanchine ebbe l'audacia di guardarsi indietro, di sfruttare le ricchezze del passato (anche questa è rivoluzione), creando un balletto non concepito come una ripresa o una rielaborazione di Petipa, piuttosto un balletto narrativo di ampie dimensioni nello stile di Petipa. Anzi, di più: un balletto più tipicamente ottocentesco rispetto alla versione di Petipa che lo aveva preceduto. Petipa si era limitato a un solo atto, Balanchine arricchisce la musica inserendo altri brani dello stesso compositore per portare il lavoro a due atti. Il balletto in due parti era tipico della tradizione romantica, con un primo atto ancorato alla terra ed un secondo legato a un mondo non terrestre, dove anche gli abiti si alleggeriscono, un divertissement dopo la storia raccontata nel primo atto. In questo Sogno la coreografia rievoca il luogo magico della memoria dell'infanzia, che risplende per un attimo nell'oscurità di una notte d'estate. Una fiaba nella natura ricca di momenti onirici.
L'allestimento scaligero si avvale di scene e costumi perfetti, disegnati da Luisa Spinatelli. Nir Kabaretti frequenta spesso il podio e lo fa sempre con competenza.
Il corpo di ballo della Scala è affidabile e produce un ottimo risultato anche stavolta. Alla replica a cui ho assistito hanno ballato Marta Romagna (Titania), Antonino Sutera (Oberon), Mick Zeni (Cavaliere di Titania), Salvo Perdichizzi (Puck), Emanuela Montanari (Elena), Vittorio D'Amato (Demetrio), Deborah Gismondi (Ernia), Riccardo Massimi (Lisandro), Sophie Sarrote (Ippolita), Mattew Endicott (Teseo), Francisco Sedeno (Bottom)e Daniela Cavalleri (una farfalla), mentre il passo a due del secondo atto è stato interpretato da Marta Romagna e Mick Zeni.
Grande successo di pubblico e piacevole presenza di tanti bambini, il pubblico del futuro.
Visto a Milano, teatro alla Scala, il 10 febbraio 2007 ore 14,30
FRANCESCO RAPACCIONI
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