Prosa
SPIRITO ALLEGRO

Spirito allegro (in salsa napoletana)

Spirito allegro (in salsa napoletana)

“Blithe spirit” rappresenta, insieme ad “Hay fever”, uno dei vertici della produzione di Noel Coward, autore popolare nei paesi anglofoni e meno in Italia. “Spirito allegro” debuttò a Londra nel 1936 e fu pubblicata cinque anni dopo. Al centro del plot uno scrittore vedovo e sposato in seconde nozze che invita una medium a casa per avere informazioni per il libro di cui si sta occupando. La medium, incolpevolmente, evoca lo spirito della prima moglie del protagonista, ingenerando una serie di equivoci e gags, fino alla morte della seconda moglie provocata dal fantasma della prima (che invero intendeva uccidere il marito, sabotando i freni della macchina). Indimenticabile il film omonimo degli anni Quaranta, diretto da David Lean (cosceneggiatore insieme a Coward) ed interpretato da Rex Harrison, Kay Hammond, Constance Cummings ed una strepitosa Margaret Rutherford nel ruolo di Madame Arcati, la sensitiva. Interessante il confronto con “Rebecca, la prima moglie”, un modo completamente diverso di trattare temi che, in fondo, si ispirano a fatti simili.

Nino Marino ha adattato il testo, attualizzandolo e “italianizzandolo”. La scenografia di Andrea Bianchi rimanda al gusto déco degli anni Trenta, con un ampio soggiorno dalle pareti bianche aperto sul giardino e mosso da un paio di gradini; dall'ambiente unico si dipartono le uscite per gli altri spazi della villa di campagna; in bella vista, sulla destra, un ritratto femminile di Tamara de Lempicka. Anche i costumi di Giovanni Ciacci si ispirano vagamente alla moda del Ventennio, pur rimanendo nell'oggi. Completano la parte tecnica le luci di Umile Vainieri, che creano anche l'effetto “spirito” di Elvira mediante una proiezione sulle pareti (il film vinse l'Oscar per gli effetti speciali).
Nella sceneggiatura di Marino non c'è ombra di dubbio che siamo nel contesto contemporaneo (si usano parole come cellulare, bancomat, riferimenti al film “Ghost” ed alle trans – intendendo transessuali). E nessun dubbio che siamo in Italia: la cameriera è pugliese, la medium si chiama Nunzia, lavora a TeleAversa ed è una vera napoletana che colora il palco con il suo abbigliamento folk-zingaresco. Nunzia sente odore di “impepata di cozze” quando si materializza uno spirito, invece di “pomodoro e basilico” in presenza di una medium.
Le battute e la natura “nostrana” dell'adattamento facilitano la risata e l'applauso del pubblico, anche se qualche dubbio permane sulla mancata resa dell'ironia distaccata e dello humor “nero” dell'originale, punti di forza della commedia raffinata ed intelligente di Coward.

Patrick Rossi Gastaldi ha presente il film sopra citato, come nella azzeccata scena della seduta spiritica con la medium in piedi dietro il tavolino. Il regista muove con brio i protagonisti, che sembrano bene calati nei propri ruoli. Corrado Tedeschi è un severo e compassato Carlo (qui non scrittore ma professore universitario di filosofia prestato alle sceneggiature cinematografiche). Debora Caprioglio è una capricciosa Elvira - la prima moglie (veneziana), un fantasma in abito lungo argenteo che volteggia come la Campanellino di Peter Pan con fare scanzonato e burlone. Marioletta Bideri è la medium Nunzia, spontanea e divertente come solo i napoletani sanno essere. Antonella Piccolo è Matilde, la seconda moglie, nevrotica e ossessionata dai tradimenti del marito. La coppia di amici, sopra le righe, è composta da Mario Patanè e Alessandra Toniutti, i quali, con la cameriera pugliese (si scoprirà poi essere “medium naturale”) Marina Marchione, completano il cast.

Vivo successo di pubblico; lo spettacolo è stato riallestito a Fabriano dopo alcuni giorni di residenza.

Visto il
al Super di Valdagno (VI)