Approda per la prima volta su un palcoscenico italiano il musical rock più emozionante e provocatorio degli ultimi anni, considerato l’erede naturale di RENT, Spring Awakening, produzione del Teatro Comunale di Bologna e The Bernstein School of Musical Theater in collaborazione con il Piccolo Teatro del Baraccano e Atti Sonori. Spettacolo di apertura della rassegna estiva del Piccolo Teatro del Baraccano, inserita all’interno della rassegna BE’ BOLOGNAESTATE, è andato in scena dal 7 al 10 giugno alle 21.00 e in doppia replica pomeridiana alle 16.00 il 9 e il 10 giugno.
Il musical - che ha debuttato a Broadway con successo di critica e pubblico nel 2006, vincendo otto Tony Awards - su musiche del cantautore Duncan Sheik e con libretto e testi di Steven Sater, si ispira alla controversa piéce Risveglio di primavera, scritta nel 1891 da Frank Wedekind.
Spring Awakening è ambientata nella Germania del diciannovesimo secolo, il musical ha per protagonisti un gruppo di adolescenti alle prese con la scoperta e sperimentazione della propria sessualità.
La storia è quella di un gruppo di adolescenti che scoprono e sperimentano la loro sessualità; questi, “vittime”, in un certo senso, di una rigida e repressiva educazione, verranno, loro malgrado, a contatto con la moralità della società e con l'ipocrisia degli adulti, con conseguenze spesso tragiche.
L'opera originale è stata vietata in Germania a causa della sua descrizione e rappresentazione di tematiche delicate e scottanti quali: masturbazione, aborto, abusi sessuali e suicidio.
La prima versione italiana di Spring Awakening, prodotta e presentata dalla BSMT di Bologna vede protagonisti gli alunni dell'ultimo anno della prestigiosa scuola di musical italiana. Il cast è stato supportato da una rock band che ha suonato dal vivo e si è esibito nella suggestiva cornice dell'open air theatre dei Giardini del Baraccano di Bologna.
La regia e direzione musicale è di Shawna Farrell, che ha, intelligentemente scelto di fare recitare gli attori in italiano – in modo da dare la possibilità a tutti di poter seguire lo svolgimento della trama - ma ha mantenuto le canzoni in lingua originale inglese.
Le traduzioni del libretto curate da Gianluca Sticotti, Sara Del Sal e Andrea Ascari sono fedeli al testo originale e riescono a restituire il “mood” e il sapore di Spring Awakening.
L’allestimento è semplice, volutamente scarno, pochi oggetti evocano ambienti e situazioni – come del resto nella versione originale del musical.
I protagonisti coinvolgono la platea con l’entusiasmo e la freschezza tipica di chi inizia a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo, non mancano imprecisioni e piccole “sbavature”, a cui il giovane cast sopperisce egregiamente con un’energia contagiosa e una generosità artistica che il pubblico percepisce e gradisce. Nota di merito per il talentuoso protagonista, Federico Marignetti, che interpreta magistralmente il ruolo di Melchior, restituendogli l’intensità e l’impetuosità tipica di questo personaggio.
Strepitosa e di forte impatto emotivo la performance della band, diretta magistralmente Maria Galatino, che ha appunto curato la direzione orchestrale del musical.
A mio avviso, uno dei punti deboli di questo allestimento sono le coreografie, che trovo poco efficaci e talvolta approssimative - sicuramente un elemento che ha influenzato il mio giudizio in merito è l’aver avuto la fortuna e il privilegio di vedere la produzione originale del musical a Broadway nel 2008.
Resta il fatto che questo allestimento è un coraggioso esperimento – di qualità e tutto sommato riuscito - di portare sulla scena italiana un musical così controverso e struggente, ma al tempo stesso di avvicinare il pubblico al mondo del musical contemporaneo, restando fedele all’essenza di esso, senza cercare in tutti i modi di “italianizzarlo” come troppo spesso alcune produzioni e compagnie di musical professionali italiane si ostinano a fare. Shawna Farrell ha creato un lavoro interessante e con del potenziale, che è riuscito a toccare e coinvolgere il pubblico.