Musical e varietà
SPRING AWAKENING

Una primavera fuori dal tempo

Una primavera fuori dal tempo

E’ arrivato a Torino uno dei musical più attesi della stagione, Spring Awakening, tratto dall’opera omonima di Frank Wedekind, nella versione italiana diretta da Emanuele Gamba, con orchestra dal vivo capitanata dal M° Stefano Brondi.
Premetto di non aver letto l’opera di Wedekind, quindi non potrei comprenderne appieno né il significato né l’atmosfera. Ma forse è proprio quest'ultimo l'elemento che si percepisce meno nel pur pregevole allestimento della giovane compagnia toscana Todo Modo Music-All, il cui direttore artistico è Pietro Contorno. Dalla Germania del diciannovesimo secolo, si è dichiaratamente passati, nell’edizione italiana, all’Italia del ventennio fascista: ma si tratta di una contestualizzazione che, a mio parere, si percepisce a fatica… in fondo qualsiasi epoca può essere tacciata di un certo oscurantismo.
Le musiche di Duncan Sheik dovrebbero essere un’esplosione a tutto tondo, invece sono poche quelle che procedono in questa direzione (cito Mama Who Bore Me all’inizio del primo atto, ma soprattutto Totally Fucked e The Song of Purple Summer nel secondo, n.d.r.).
La compagnia è formata prevalentemente da giovani talenti che si stanno affacciando al teatro musicale nostrano, accompagnati in questo ambizioso progetto dalla preziosa presenza di due attori di lunga esperienza come Gianluca Ferrato e Francesca Gamba, incommensurabili nell’interpretare tutti i ruoli adulti previsti da questo copione.
Si fa notare nel ruolo del “contestatore” Melchior Gabor, Federico Marignetti, qui alla sua prima esperienza importante nel mondo del musical; conferma la sua simpatia e versatilità il giovane Flavio Gismondi (già apprezzato interprete del Giulietta e Romeo di Cocciante, n.d.r.), nel ruolo dell'insicuro e fragile Moritz.
Nonostante la preparazione, la componente femminile del cast emerge un po’ meno, rispetto alla compagine maschile.
In generale, non si può negare che l’operazione compiuta dalla compagnia livornese abbia un suo perché, ma resta il fatto che il pubblico italiano non è certamente preparato (e quindi pronto) ad apprezzare fino in fondo un musical talmente innovativo per il graffiante modo di affrontare tematiche quali la masturbazione, l’omosessualità, il suicidio, l’aborto.

 

Visto il 28-11-2013
al Colosseo di Torino (TO)