Nella solitudine della casa del padre, due sorelle si incontrano dopo la morte di lui. Le dinamiche familiari visibili dall’esterno diventano visibili anche per loro intanto che, grazie alle incursioni di una vicina, la vicenda si racconta, si dipana e si chiarisce.
Alessandra Frabetti, Marinella Manicardi e Marina Pitta in scena per Stanze, scritto da Marcello Fois e in scena al Teatro delle Moline per la produzione de L’Arena del Sole - Nuova scena.
«Questo lavoro mi è stato commissionato – afferma Fois – ma contrariamente a quanto accade a molti, a me piacciono i lavori su commissione, perché mi impongono dei limiti». E ancora, si legge nelle note di regia: “Le figlie, entrate in quella casa, regrediscono a un’infanzia in cui sperano di colmare il vuoto dell’abbandono, la vicina interpretando le ragioni del padre ne difende le scelte irrinunciabili, ma è la mancanza del padre che scatena rappresentazioni sostitutive, psicodrammi famigliari, un teatro degli affetti che continua a travolgerci nonostante le avvertenze tutta la nostra cinica ragione».
Al cambio delle luci la regressione all’infanzia riporta alle parole del padre, al mondo immaginifico dei pupazzi e dell’odore di sigaro, e la presenza del genitore si concretizza come il fantasma del padre di Amleto, per mettere in luce quelle che Marquez chiama la durezza di un cuore troppo sensibile.
La collaborazione tra Marcello Fois e Marinella Manicardi nasce nel 1992, quando l’attrice scelse un suo racconto sulla strage alla Stazione di Bologna, per poi arrivare a Cerimonia, con la regia di Luigi Gozzi. "Stanze" nasce ora dal sodalizio con le tre bravissime attrici.