Scritto per l’attrice Laura Adani, che non lo portò però mai in scena, “Spogliarello” è uno dei meno noti scritti di Dino Buzzati, autore scomparso vent’anni fa e troppo presto dimenticato.
Ciro Zenga, attore e regista napoletano, recupera questo testo, e lo trasforma in nove brevissimi assoli, affidati a sette attori, tre maschi e quattro femmine, di età e formazione diversa, tutti impegnati ad interpretare il ruolo di Velia, nei vari momenti che segnano la sua discesa negl’inferi della decadenza, cominciata con la morte del suo amante, di cui era mantenuta. Il rapporto con la famiglia, con gli uomini, con la società, le amiche segnano le tappe di un’esistenza bruciata in nome di un arrivismo al quale non si perdona la sconfitta.
L’operazione ideata da Zenga ha sicuramente il suo fascino, ma, purtroppo, non sempre risulta convincente nell’interpretazione degli attori, che non appaiono, sinceramente, tutti preparati ad affrontare un così impegnativo testo ed un altrettanto ambizioso progetto registico.
Zenga, dal canto suo, pur apparendo il “migliore in campo”, si ritaglia uno delle tranche più brevi, la confessione della donna ad un sacerdote, che riesce a malapena a riabilitare lo spettacolo rispetto alle più sostanziose, in termini di lunghezza dei monologhi, esibizioni poco incisive dei suoi compagni di scena.
Trattandosi dichiaratamente di un’anteprima, ci auguriamo che i convincenti prodomi vengano perciò sviluppati, nelle future riprese, in maniera più incisiva dal punto di vista attoriale, per un risultato adeguato alle più che buone intenzioni del regista.
Napoli, TEATRO TASSO – 5 giugno 2008
Visto il
al
Tasso
di Napoli
(NA)