Entri nell'ampia sala del Teatro Comunale di Vicenza, e la trovi immersa in una misteriosa nebbiolina. Raggiungi la tua poltrona, e vi trovi un astuccino con due tappi auricolari gialli, come quelli che usano gli operai dei cantieri, che le maschere - dopo averti avvisato che la sala sarà immersa in una completa oscurità - ti invitano ad usare se fosse il caso.... Stai per assistere a SUN, l'ultima creazione del quarantenne coreografo israeliano Hofesh Schechter, ormai stabile residente inglese in quel di Brighton, ideata per la sua Hofesh Schechter Company, e presentato per la prima volta nell'ottobre 2013 all'Arts Center di Melbourne, e l'anno scorso in Italia al Teatro Argentina nell'ambito del RomaEuropa Festival 2014. In effetti, giganteschi amplificatori alti diversi metri troneggiano minacciosi ai lati del palcoscenico, ma tutto sommato il volume di suono non sarà poi tanto diverso da quello di certi concerti pop-rock: volutamente violento ed aggressivo, a sottolineare la forte tematica proposta, ma comunque sopportabile. SUN è uno spettacolo di danza di forte valore simbolico e politico che, al di là del titolo stesso e delle luci dalla rabbiosa tinta ocra, non ha nulla di solare tranne la dirompente energia che l'attraversa tutto. Un dinamismo inesausto per un rabbioso racconto dell'eterna antitesi tra Bene e Male, vista come rappresentazione della sanguinaria lotta per il potere, e come esercizio di sopraffazione in tutte le sue infinite declinazioni: del prepotente sul debole, del vincitore sul vinto, dell'assassino sulla vittima, dello stupratore sul corpo della donna, in mille variazioni. Caino e Abele, predatore e preda, eterno ed inevitabile ciclo: sempre ci saranno pecore inermi ed un lupo feroce e famelico che le sbrana, ironicamente raffigurati da Schechter nelle elementari sagome di cartone rette dai suoi danzatori. Atmosfere oscure, tragiche, che mordono stretto l'animo dello spettatore, al di là di qualche tocco clownesco – anche quella del buffone però è una maschera a suo modo tragica – non distanti dai precedenti lavori di Schechter come Uprising, In your room, Political Mother, e che vogliono incutere una sinistra angoscia a dispetto dell'uso d'una energica illuminazione (che si deve al geniale Lee Curran, suo storico collaboratore), dei bellissimi costumi di spirito barocco disegnati da Christina Cunningham, e dell'ampia scena unica pensata da Merle Hensel. Martellante ed eclettica la colonna sonora che sostiene tutto il disegno, in buona parte originale e curata dallo stesso Schechter memore del suo passato di musicista e percussionista. Molto british l'ironia sottile della “rassicurante” scena conclusiva, già preannunciata in un breve flash all'inizio dello spettacolo, dopo che lo speaker fuori campo – onnipresente con sinistri e minacciosi annunci – avverte che sta per arrivare «il vostro fottuto bel finale»: una apoteosi corale di esultanza e gioia, che dopo tante iniezioni di fosca brutalità appare sotto un bagliore sinistro, intrisa com'è di un ottimismo decisamente fuor di luogo.
Quanto allo stile coreografico impiegato in SUN, nulla o quasi di nuovo rispetto alle precedenti reazioni pensate per la sua Company: forte di un corpo di ballo assolutamente strepitoso, spinto ad agire al limite del virtuosismo, appare fortemente caratterizzato dal continuo spostamento da precise e complesse raffigurazioni a momenti di caos organizzato, o da ironiche reminiscenze popolari – qui momenti di giga e gavotta – ad algidissime geometrie nello spazio, con una scansione delle varie scene dal pretto sapore cinematografico. Inesauribile energia, tecnica superlativa, estrema immedesimazione nello stupendo ensemble composto dai danzatori Paula Alonso Gómez, Chien-Ming Chang, Frederic Despierre, Neus Gil Cortés, Bruno Karim Guillore, Yeji Kim, Merel Lammers, Attila Ronai, Hannah Shepherd, Diogo Sousa; e dai due 'apprendisti' Madeleine Fairminer e Clara Villalba.
Come era lecito aspettarsi, l'accoglienza che il pubblico vicentino ha espresso verso questo ultima creazione di Schechter – che sta ora lavorando ad una commissione dell'ultra classico Royal Ballet di Londra - è stata abbastanza discordante: chi perplesso, chi indignato, ma in maggior parte fondatamente entusiasta.
Danza
SUN
Caino e Abele
Visto il
11-04-2015
al
Comunale
di Vicenza
(VI)