Prosa
SUNSHINE

Tolentino (MC), Teatro Vaccaj…

Tolentino (MC), Teatro Vaccaj…
Tolentino (MC), Teatro Vaccaj, “Sunshine” di William Mastrosimone L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA SEDUZIONE La leggerezza del mondo della notte e dell'amore finto si contrappone alla solidità di un sentimento costruito nella realtà. Un rapporto per finta, mediato da un vetro, a raccogliere sospiri e desideri irrealizzabili di tanti uomini, portato avanti dalla finta solarità di Sunshine, il raggio di sole che illumina le vite anonime, di tanti che sospirando dietro al vetro bramano di ricevere carezze e baci, sognati ma impossibili. La vita in vetrina, così vicina da sembrare reale, ma terribilmente lontana nel freddo tocco del vetro, si mescola alle emozioni di un contatto dal vero, di una passeggiata nell'esistenza di un uomo reale. In tre scene si materializza il gioco della seduzione, la dicotomia tra fragilità e virilità, tenerezza e crudezza che in questa commedia brillante, prodotta da Sabrina Ferilli, per la regia di Giorgio Albertazzi, contrappone ed unisce ad un tempo Sunshine (Benedicta Boccoli) ad Armando (Sebastiano Somma). Nella prima la Boccoli si dimena in un peep-show, davanti ad un ragazzo squattrinato, lancia messaggi ad alta gradazione erotica. Nella seconda Sunshine irrompe per caso una notte di pioggia nella vita di Armando. Un uomo terribilmente vero, che non si può tenere a distanza con un vetro. I giochetti da starlette in vetrina con lui non funzionano, è la vita con tutta la sua potenza. Sunshine è ferita ed ha bisogno di aiuto, lui aspetta dalla sua donna una telefonata che non arriva mai. E sulle note della canzone d'autore italiana, tra le parole nasce un amore, che apparentemente si spezza nel flusso incalzante del vissuto quotidiano. Ed infine arriva la terza scena, la solita vita da peep-show, la finta seduzione, ma Armando e le sue parole sincere liberano Sunshine da una finzione ormai insopportabile. L'amore, quello vero, trionfa. Una favola moderna, una commedia dal testo brillante ed ironico, che strappa applausi al pubblico. La recitazione rimane però “televisiva”; perfettamente calata nel ruolo e briosa Benedicta Boccoli, affiancata da un esperto e solido Sebastiano Somma, dalla caldissima voce cinematografica. I due si muovono all'interno di una scenografia essenziale ma accogliente. In visibilio, davanti a questa sorta di “fiction” teatrale la platea, composta in gran parte da donne, accorse solo per il fascino di Sebastiano Somma, che si sono sentite al termine dello spettacolo immerse in una sensazione di leggerezza, come dopo aver ballato un giro di valzer vorticoso, accanto ad un uomo magnifico. Visto a Tolentino(MC), Teatro Vaccaj, il 16/11/2007 Monia Orazi
Visto il
al Vittoria di Roma (RM)