Musica
THE TALLIS SCHOLARS

Mirabile esecuzione dei dieci cantanti

Mirabile esecuzione dei dieci cantanti

L'elegante maestosità delle forme del Palazzo Reale di Napoli accoglie nuovamente il pubblico nel raffinato del suo Teatrino di Corte, un gioiello di costruzione la cui acustica ha però risentito della distruzione post bellica della seconda guerra mondiale, e dei successivi interventi di ricostruzione e restauro conclusi con la riapertura nel 2012 . In questa suggestiva cornice entrano The Tallis Scholars, gruppo polifonico vocale a cappella fondato nel 1973 dal direttore Peter Phillips. Il nome è stato scelto in omaggio al compositore di musica sacra medievale Thomas Tallis, di cui hanno proposto due brani molto interessanti come il Sancte deus ed il Miserere nostri.

La pratica della musica sacra inglese di quel periodo mantiene un forte legame con la tradizione locale della musica vocale maschile praticata nelle principali cattedrali inglesi e nei più rinomati college universitari (esecuzione con stile a cappella, utilizzo delle voci bianche per le parti di soprano ed emissione senza vibrato). Anche nella scuola inglese, così come nel resto d’Europa, il genere più frequentato è quello polifonico della messa. L’avvenimento che muta completamente il quadro musicale inglese è la Riforma della Chiesa anglicana (1536): a dispetto del grande movimento riformista, i più famosi compositori inglesi di musica sacra sono cattolici, i quali, nel clima di tolleranza instaurato da Elisabetta I, possono continuare a scrivere musica anche per il loro credo di appartenenza: ricordiamo in particolare Thomas Tallis e William Byrd, i primi musicisti che ottengono dalla sovrana un privilegio di ventun anni per poter stampare le loro musiche.

I Tallis Scholar eseguono musiche di Peter Philips, John Taverner, John Sheppard, ed appunto di Thomas Tallis e William Byrd, continuando questo viaggio nella musica sacra medievale con il Nesciens Mater del francese Jean Mouton, e gli italiani Gregorio Allegri e Giovanni Pierluigi da Palestrina. Con una incursione particolare di cui va data menzione separata e specifica, avendo inserito nel programma brani come The Woman with the Alabaster Box, Tribute to Caesar, Nunc dimittis e Which was the Son of... di Arvo Part, di cui la “minimalista” mistica e la meditazione silenziosa delle armonie risuona in modo commovente. Da menzionare anche il bis concesso, un omaggio a Claudio Monteverdi nel 450° anniversario della nascita, con il suo Cantate Domino reso, nemmeno a dirlo, in maniera non solo impeccabile, ma con quella tendenza alla perfezione alla quale assai raramente si ha la sensazione di poter credere di aver assistito.

Tutto questo è stato coronato da una mirabile esecuzione da parte dei The Tallis Scholar, 10 straordinari cantanti divisi in quattro soprani dal suono limpido tendente alla nitidezza timbrica delle voci bianche, due contralti caldi e sinuosi, due tenori brillanti e gentili, e due bassi intensi e avvolgenti. Un concerto che fa comprendere sempre di più il significato di completezza della musica, ed invita all'ascolto di un solo suono prodotto da tante voci insieme, sintonia ottenuta con un lavoro costante e continuo; non sorprende, che esperienze come quella dei Tallis nascano con maggiore frequenza in paesi anglosassoni, dove è ben radicata la cultura del canto e della coralità, che se insegnata presto già ai bambini, educa ed affina la capacità d'ascolto. Ed i Tallis Scholars vengono a ricordarlo in quella che fu la capitale delle voci e dei Conservatori, con una prestazione dall'incanto perfino stupefacente.

Visto il 01-02-2017
al Corte di Palazzo Reale di Napoli (NA)