La premessa necessaria è che l’Arci Ohibò di Milano riesce a mettere in scena una stagione di tutto rispetto nonostante le dimensioni ridotte e la dimensione off del suo teatro.
Un esempio concreto si ha con "Tana", spettacolo di Valentina Gamna interpretato dalla giovane e talentuosa Marta Mungo.
La scena si svolge nel salotto di casa della protagonista, un luogo essenziale dove regnano una poltroncina bianca un mobiletto e una tv portatile. In questo spazio si muove con decisione Natascia che racconta la sua vita travagliata.
“L'Amore stanca. La felicità è noiosa. Ci vuole almeno una tragedia”, spiega con molta decisione. Da questa consapevolezza scaturisce un fiume di parole che ripercorre matrimoni, amori e drammi successivi, paranoie e frustrazioni.
Sul palco c'è una donna profondamente insicura, tutto passa per quella tana sicura e calda che la rassicura e raccoglie le sue paure, una tana dove la protagonista può provare a tirare le fila della sua vita.
L’attrice Marta Mungo tiene la scena con una caparbietà che ne dimostra come l’arte sia qualcosa di innato.
In ogni istante sul palco riesce a far percepire la sua presenza ed è un piacere guardarla recitare.
Belle anche le scelte artistiche decise dall'altra giovanissima Valentina Gamma, autrice del testo che si rivela pieno di chiaroscuri piacevoli e inquetanti al tempo stesso.
Se il futuro del teatro è questo, allora c'è di che ben sperare per i palcoscenici di tutta Italia.