Ascoli Piceno, teatro Ventidio Basso, “Orquesta Tìpica” diretta da Alfredo Marcucci
IL FASCINO SENSUALE DEL TANGO
La Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno ha celebrato il 12 giugno la “Giornata della Fondazione” con un convegno sul ruolo “pubblico-privato” della Fondazione e con uno spettacolo di tango argentino.
Al Ventidio Basso si è esibita l'Orquesta Tìpica (proprio così, senza la “r” e con l'accento sulla “i” come si scrive in spagnolo) di Alfredo Marcucci, una formazione nata a Torino su iniziativa del Maestro argentino, icona vivente della musica rioplatense.
Tra i brani proposti, tutti arrangiati ed introdotti con ironia da Marcucci, tanghi, vals e milonghe tra i più conosciuti della storia musicale argentina, dai pionieri Àngel Gregorio Villordo e Gerardo Matos Rodrìguez, agli evoluzionisti degli anni Trenta Julio De Caro (violinista considerato il Piazzolla degli anni Trenta) e Pedro Laurenz, ai grandi compositori degli anni Cinquanta Juliàn Plaza, Mariano Mores e Ormar Maderna, fino al rivoluzionario Astor Piazzolla di cui sono stati eseguiti numerosi brani, il moderno “Escualo”, “Oblivion” (celebre colonna sonora), l'atteso “Libertango”.
Alfredo Marcucci suona il bandoneon e dirige l'orchestra con una naturalezza e una leggerezza indescrivibili, come il respiro. Gianni Iorio è un degno secondo bandoneonista. Enrico Luxardo, primo violino, nello struggente “Marròn y azul” di Piazzolla dà una prova della sua abilità, evocando cielo, terra e mare: poi incanta il pubblico con un assolo in “Tierra querida” di De Caro. Marta Amico al violino e Alessandra Rizzone alla viola completano ottimamente la sezione, i loro archi respirano e appoggiano il tema del bandoneon o del pianoforte. Alessandro Terlizzi è abile nel suonare e pizzicare il contrabbasso. Marco Fringuellino esibisce il suo virtuosismo in “Lluvia de estrellas” con le mani che scivolano veloci sulla tastiera. Questo organico è caratteristico della tipica orchestra di tango sul modello delle orchestre di Benos Aires dell'epoca d'oro del tango.
Sulle note che evocano passione e desiderio, ma anche lontananza e malinconia, i ballerini, affascinanti nonostante qualche imprecisione, disegnano arcate con gambe veloci che poi si intrecciano. Silvina Agüera e Sebastian Romèro sono sembrati i migliori; con loro, in un grande sfoggio di eleganti e sensuali costumi di scena, Claudio Cortejara e Laura Rodriguez, Marcelo Ballonzo e Elena Garis.
Tanti applausi dal pubblico che ha gremito il teatro. Come bis la celeberrima “Cumparsita” composta da Gerardo Matos Rodrìguez nel lontano 1916 e la presentazione di Massimo Martino.
Visto ad Ascoli Piceno, teatro Ventidio Basso, il 12 giugno 2008
Francesco Rapaccioni
Visto il
al
Ventidio Basso
di Ascoli Piceno
(AP)