Danza
TERZA SINFONIA DI GUSTAV MAHLER

'Vedere' la musica e 'sentire' la danza

'Vedere' la musica e 'sentire' la danza

«Non ha bisogno di guardare, ho già messo in musica tutto quanto» diceva Gustav Mahler a Bruno Walter, che l'aveva raggiunto nella tranquillità del Lago di Steinbach dove il compositore trascorreva nel luglio 1896 le vacanze estive, circondato da un paesaggio veramente idilliaco. Si riferiva alla Terza Sinfonia che andava scrivendo nella quiete alpestre, pensata come un immenso e vibrante inno alla Natura. Nel 1975, direttore di fresca nomina dell'Hamburg Ballet, John Neumeier creava alla Staatsoper di Amburgo Dritte Sinfonie von Gustav Mahler, complessa elaborazione coreografica basata proprio su quel lavoro orchestrale, il cui primo nucleo era scaturito dalla reazione emotiva alla morte improvvisa - nel giugno del 1973 - di John Cranko. Nella sua compagnia Neumeier aveva militato qualche anno prima, e chiamato ad ideare un brano in memoriam, scelse un 'Trio' basato appunto sul IV movimento “Misterioso” della composizione di Mahler: primo punto di partenza di un'impresa inusitata – dare veste visiva ad un lavoro sinfonico di ampissimo respiro, senza partire da una traccia narrativa – recuperando quella forma coreografica già tentata da Léonide Massine tra il 1933 e il 1939 basandosi su composizioni orchestrali di vari autori. Curiosamente, negli Incontri Internazionali di Danza tenutisi a Venezia nel giugno 1975, il lavoro di Neumeier venne presentato – solo pochi giorni dopo la prima assoluta - contemporaneamente alla IXe Symphonie di Béjart, altro audace tentativo di creare un 'concerto in danza': due spettacoli molto diversi tra loro, ma divenuti entrambi due classici, veri caposaldi del repertorio coreutico del secondo '900.

A distanza di quarant'anni giusti, la Terza Sinfonia di Gustav Mahler ha fatto ritorno a Venezia nell'ambito del Festival “Lo spirito della musica” 2015, proprio grazie all'Hamburg Ballett; evento celebrativo ed eccezionale, poichè nel frattempo l'artista americano ne ha concesso l'esclusiva al Ballet de l'Opéra de Paris, ma ha nondimeno accettato di riprenderl nuovamente in questo contesto con il 'suo' corpo di ballo. Il quale, a sua volta, si è reso pienamente disponibile all'impresa benchè queste tre date veneziane coincidano con la consueta pausa estiva della compagnia.

Al momento di affrontare la monumentale messa in scena della Terza, Neumeier aveva scelto di muoversi in assoluta libertà – la stessa con cui poi avrebbe poi affrontato altre celebri pagine musicali, mahleriane e non -  partendo cioè dalle proprie emozioni interiori e reagendo quasi in maniera istintiva, abbandonandosi sempre all'ispirazione ma restando rispettoso del divenire musicale: vale a dire, con perfetta adesione ritmica alla partitura, seguita e commentata passo passo con movenze e gesti sempre forti ed eloquenti. Quello che ci consegnava alla fine – procedendo libero da condizionamenti narrativi - risulta un complesso universo poetico, fortemente coinvolgente ed audacemente espressivo, esplicitato attraverso quel suo inconfondibile stile coreografico che fonde tradizione classica ed inquietudini contemporanee: con la sua meravigliosa coralità, l'esplicito manifesto della sua concezione di compagnia di danza, e la prima grande testimonianza del suo talento inventivo.

Dal lungo movimento iniziale chiamato Ieri – memorabile quadro d'insieme esclusivamente virile, marziale e scultoreo negli intrecci corporei – passando attraverso l'ariosa solarità di Estate, il trasparente lirismo di Autunno, il glaciale cordoglio di Notte, l'assolo purissimo di Angelo, sino al panico e limpido erotismo dell'Adagio intitolato Ciò che mi dice l'amore, l'Hamburg Ballet conferma ancora una volta d'essere all'altezza della sua fama: un corpo di ballo cioè dall'affiatamento assoluto e dalla precisione d'esecuzione sorprendente. Nè da meno sono stati i primi ballerini: Alexandre Riabko presente in Ieri, Notte e Quello che mi dice l’amore; Carolina Agüero, Christopher Evans e Leslie Heylmann impegnati in Estate; la nostra Silvia Azzoni, solista in Angelo e partner di Rubko nel movimento finale; Hélène Bouchet impegnata in Notte, Anna Laudere e Edvin Revazov in Autunno, Alexandr Trusch in Ieri ed Estate. E come era lecito aspettarsi, lo spettacolo è stato accolto alla prima da un grandissimo successo, con un pubblico assolutamente entusiasta.

Visto il 15-07-2015
al La Fenice di Venezia (VE)