Chiusa la XV edizione del Festival Inequilibrio , diretto per il secondo anno da Andrea Nanni in un periodo non certamente facile per il mondo del teatro ,proponendo però in scena 34 spettacoli 10 dei quali coprodotti da Armunia. Ultimo spettacolo ieri sera alle 21,30 nella tecno-struttura allestita nel parco del Castello Pasquini a Castiglioncello dove un folto pubblico ha apprezzato un nuovo testo teatrale ,“ Testa di rame “,scritto da Gabriele Benucci e Andrea Gambuzza e portato in scena dall'Associazione culturale Orto degli Ananassi con la regia di Omar Elerian. Una bella ricostruzione storico ,socio-ambientale della Livorno dell'immediato dopo-guerra ( 1945 ) , quando i primissimi lavori di “ normalizzazione strutturale “ richiesero un massiccio intervento di uomini e mezzi per liberare il porto, più volte bombardato, dalle carcasse di molte navi affondate.
E' facile immaginare che in quei giorni di grande confusione dove ingegno ed ardimento erano l'unica arma per rispondere ad una miseria profonda scandita dai frequenti “morsi della fame “ la figura del palombaro avesse acquistato una notevole importanza. La storia professionale del valido palombaro-imprenditore Scintilla si intreccia magistralmente con quella amorosa della sagace,litigiosa ,briosa e spontanea moglie Rosa con tempi scenici scanditi dall'alternata focalizzazione luminosa che conferisce continuità narrativa ad un testo dove le espressioni in dialetto livornese promuovono una “quotidianità espressiva molto spontanea “ al colloquio degli interpreti con i rispettivi immaginari interlocutori.
Andrea Gambuzza ha dominato agevolmente la scena mettendo in mostra le abilità professionali acquisite specializzandosi nel linguaggio del teatro gestuale ed approfondendo il rapporto corpo-maschera. Molto belle le maschere di Emidio Bosco e minimalisti ma funzionali gli elementi scenografici di Stefano Pilato. Convincente l'interpretazione sentita e spumeggiante di Ilaria Di Luca, attrice livornese diplomata presso la scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi : la sua naturalezza linguistica ha contribuito alla full-immersion del pubblico nel contesto del Borgo dei Cappuccini degli anni del dopo-guerra.