Ambra Angiolini ed Edoardo Leo sono una bella coppia. Giovani e brillanti, dopo aver raccolto negli ultimi anni consensi e successi come attori di cinema e fiction si mettono alla prova anche a teatro in una piece talmente concentrata sulle loro prove attoriali da indurre il regista Sergio Zecca a ridurre ai minimi termini scenografie, luci e virtuosismi per concentrarsi in modo minuzioso sugli attori e i personaggi da loro interpretati.
Niente di meglio quindi, per l'occasione, che uno spirito, sagace e delicato testo di Massimiliano Bruno (che dirigerà al cinema proprio Ambra e Edoardo nel suo secondo film 'Viva l'Italia'' dopo il brillante esordio di "Nessuno mi può giudicare")
"Ti ricordi di me?" (prodotto dall'intraprendente Marco Belardi per la Lotus Production) è una tenera e buffa storia d'amore tra una maestrina narcolettica (dal passato doloroso) e uno scrittore "eccentrico" col vizietto della cleptomania. Il loro inconsapevole Cupido è la psicanalista che li tiene in cura (con poco successo in verità) poichè i loro maldestri incontri si verificano all'ingresso del suo studio da dove la bella ragazza ne esce e il bel giovanotto vi entra. E così tra improbabili approcci, sarcastici apprezzamenti, malintesi causati dai loro piccoli problemucci e comiche ripicche i due finiscono per innamorarsi..... e per guarirsi a vicenda nutriti da questo loro amore.
Il finale è dolce-amaro ma la storia è in fondo una bella favola allegorica sull'amore e la vita in questo nuovo millennio, contraddistinto dalla frenesia, dalla ipocrisia, dagli incontri virtuali e da quel senso di precario assoluto che incombe sulla generazione dei 30/40 enni, in questo testo così sottilmente rappresentata.
Per cui la incontrollabile voglia di rubare o di dormire e perdere la memoria sembrano la triste ancora di salvezza a cui non resta che aggrapparsi per vivere fino a che non si capisce che l'amore (per un altra persona ma in fondo anche per se stessi) è la vera soluzione e che non bisogna mai arrendersi per raggiungere la felicità anche quando ti sfugge dalle mani.
Edoardo Leo affronta il lavoro con sicurezza e brio. Rinuncia intelligentemente alla facile caricatura a cui si potrebbe prestare il romanesco del suo Roberto e ne tratteggia debolezze e passioni con sottile ironia. Ambra Angiolini, da par suo, si tuffa nel ruolo con generosità e convinzione. Autoironia e leggerezza nella sua interpretazione ma anche tenerezza per la profonda fragilità della sua Beatrice, ragazza dal passato scritto in un libro che si ritrova ogni volta a ricostruire la sua vita e i suoi sentimenti dal nulla.
La coppia funziona bene in scena, affiatata e divertita. Un pizzico di sicurezza e scioltezza in più, facilmente raggiungibile dopo una prima particolarmente emozionata, non potrà che rendere lo spettacolo un piccolo gioiellino di questa stagione