Internet. La gente che ogni giorno, comunemente, si trova a comunicare attraverso questo sistema. La voglia di evadere dei suoi utenti, il desiderio di emozioni clandestine. L’idea che lo schermo e la distanza rendano quel contatto più innocente. E poi, realtà e finzione, tra una serie di coincidenze paradossali e divertentissime, si incontrano e si scontrano più o meno violentemente.
Ogni piccola scena di questo spettacolo è studiata e rappresentata con delicatezza, maestria e cura del dettaglio. Ma ancor più delle situazioni, a divertire è la caratterizzazione dei protagonisti: ragazzi “vivi”, che ispirano immediata simpatia, differenziandosi nettamente l’uno dall’altro, risultando veri e credibili. Andrea (lei) e Lotti, due personaggi femminili costruiti su stili opposti, la prima introversa, riservata, impaurita, chiusa in se stessa; l’altra presa da una gran esigenza di comunicare, impulsiva, esuberante e persino invadente, stranamente (strategicamente) si scopriranno indispensabili l’una per l’altra, unite dalle loro nevrosi. Bravissime a rendere tutto questo, le interpreti Giada Prandi ed Elena Cucci e vincente, anche stavolta, l’accoppiata Pignotta-Avaro.
Il segreto della commedia è l’abilità dell’autore di scrivere testi attuali, originali e vicini alla gente e Gabriele Pignotta si riconferma efficace in tal senso e dotato di gran talento e fantasia. Non è sempre facile, infatti, far ridere e Pignotta sembra conoscere la chiave per entrare nel senso dell’umorismo del suo pubblico, come se lo conoscesse e forse il successo e la buona riuscita dei suoi testi deriva proprio da un’esperienza diretta di conoscenza dell’altro e dalla capacità di cogliere valore e ironia nelle situazioni quotidiane.