Lirica
TOLOMEO

Montefiascone (Viterbo), chie…

Montefiascone (Viterbo), chie…
Montefiascone (Viterbo), chiesa di San Flaviano, “Tolomeo” di G. F. Haendel VOGLIO AMORE, O PUR VENDETTA, DA CHI L’ALMA ACCESO M’HA Tolomeo fu completato da Haendel nel 1728 ed è la tredicesima ed ultima opera composta per la Royal Academy of Music, in una fase in cui a Londra l’interesse per l’opera italiana andava scemando. Haym scrisse il libretto in italiano, riprendendolo da un dramma in musica di Carlo Sigismondo Capace, “Tolomeo ed Alessandro ovvero la corona disprezzata”, rappresentato per la prima volta a Roma nel 1711 con la musica di Domenico Scarlatti in onore di Maria Casimira di Polonia, omaggio ai figli di lei, poiché proponeva un parallelo tra l’impero Tolemaico e la dinastia Sobieskj di Polonia. Alcuni studiosi hanno espresso giudizi poco lusinghieri sull’opera, giudicata come un susseguirsi di arie, una serie di pezzi da concerto. Invece si può ritenere che, seppur sia vero che l’opera non ha una vera tensione drammatica e che il plot è scarno ed episodico, essa contiene molte belle arie e scene elegiache e pastorali che la musica dipinge con atmosfera. Il festival barocco della provincia di Viterbo ne ha proposto la prima esecuzione in Italia, registrata per la Deutsche Grammophon e suonata nella suggestiva cornice della chiesa di San Flaviano a Montefiascone. Alan Curtis, massimo specialista del repertorio haendeliano (di recente ascoltato al Caio Melisso per il Festival dei Due Mondi con Ercole su’l Termodonte), ha diretto il Complesso Barocco con mano precisa, sottolineando i momenti intimi e drammatici della partitura. Ma è stato un “Tolomeo senza Tolomeo”, per una grave indisposizione di Ann Hallenberg, la quale tuttavia, rivelando notevoli coraggio e generosità, ha sostenuto il ruolo, seppure tagliato di alcune arie e recitativi e con una voce evidentemente in difficoltà, nonostante la quale si è pur apprezzato un bel colore. Karina Gauvin è stata una brava Seleuce, con una voce potente ed estesa, limpida nel registro acuto: la cantante canadese è arrivata a commuoversi, nella intensa “Dite che fa, dov’è” del secondo atto, una vera e propria dichiarazione d’amore, “ditegli per pietà che per lui moro”. Romina Basso ha emozionato il pubblico con una voce di un colore scurissimo, perfetta per il ruolo di Alessandro, un mezzosoprano al limite del ruolo contraltile, da brivido, una voce splendida e unica che ci si augura di ascoltare ancora spesso. Pietro Spagnoli ha dato un apporto fondamentale al cast, con la sua voce brunita ed espressiva, particolarmente versatile in questo repertorio, ed ha tratteggiato, nelle tre arie di Araspe, un carattere in continua evoluzione, con una intensa emotività, quasi protoromantico. Marina Bartoli ha sostenuto senza difficoltà il ruolo di Elisa. Alla fine applausi convinti per tutti. FRANCESCO RAPACCIONI Visto a Montefiascone (VT), chiesa di San Flaviano, il 17 settembre 2006
Visto il
al chiesa di san flaviano di Montefiascone (VT)