Per quanto la frase ‘Roma è immortale’ possa suonare nel tempo come una banalità, di fatto la possibilità di immaginare scenari e storie è illimitata. Anche le più semplici diventano pezzi di un’anima destinata a non morire mai.
Questa ‘tradizione’ sembra riconfermarsi anche nello spettacolo ‘Trasteverini’, patria di figli del quartiere più antico della città. Si fanno subito conoscere questi popolani moderni, si mescolano in un minestrone di vita il meccanico, la studentessa universitaria, la cameriera, lo stornellatore, l’aspirante artista, il ‘cravattaro’.
Le musiche, fedeli nella composizione alla tradizione musicale romana, accompagnano le storie delle nuove generazioni alle prese con la ricerca dell’amore sui social network, la voglia di mettere su famiglia, i sogni d’artista che tra uno stornello decolanno per arrivare a Sanremo.
Tutto ruota intorno alla coppia di amici Dario ed Enrico (Andrea Perrozzi ed Enrico D’Amore) ed il loro sogno di vivere una vita fuori dagli schemi, spinti anche dalla voglia di non lavorare. Trovano forse una strada per realizzare il sogno di cantare, sembra che la fortuna sia dalla loro parte ma accade ‘l’imprevisto’ e tutto torna di nuovo grigio. Coinvolgendo anche la vita delle famiglie e degli amici. Ma Roma non delude ed anche questa volta, regala un lieto fine romantico sotto il suo manto di stelle.
Non ci si aspetti di ascoltare storie e canzoni di una Roma sparita. Se ne percepisce la radice ma la loro energia è moderna, amabilmente fusa con qualche sfumatura pop ad opera di Andrea Perrozzi. La regia è di Fabrizio Angelini che ha diretto gli attori (ora protagonisti, ora comparse) in uno spazio scenico trasformato in pura emozione. Ardimentosa ma vincente la scelta di non utilizzare amplificazione e microfoni sul palco.
Attori e cantanti preparatissimi Elisabetta Tulli, Irene Cedroni, Francesca Cinanni, Valentina Naselli, Tiziano Caputo, Roberta Marini, fanno naturalmente entusiasmare il pubblico ispirando empatia immediata.
Una nota particolare per Andrea Perrozzi (Dario) da apprezzare oltre alle musiche per i suoi tempi comici, Enrico D'Amore (Enrico) performer di virtuoso livello il cui ‘bel canto’ ricco di sfumature riesce a vestire il personaggio di romanticismo, sogno e vizi senza mai perdere l’intensità, impressionando costantemente il pubblico (commovente nell’interpretazione de ‘La mia città’). Ed infine il ‘Centovoci’ Alessandro Salvatori che da vita ad una carrellata di esilaranti personaggi.
‘Trasteverini’ è la commedia musicale dei buoni sentimenti. Quelli che a stento si contengono negli applausi. Quelli che tornano a casa con noi uscendo dalla sala.