Tragicamente comico e dannatamente contemporaneo. E’ il Cechov che non ti aspetti, che ti sorprende e ti conquista giocando le carte della semplicità e della modernità. Tre Atti Unici da Anton Checov è uno spettacolo ideato, diretto e interpretato da Roberto Rustioni, frutto di una lunga gestazione in laboratorio con artisti under 35, in collaborazione con Teatro C/R e Fattore K.
In scena "La domanda di matrimonio", “L’orso” e "L’anniversario": tre capitoli, una miriade di situazioni e di stati d’animo che si intrecciano per sfociare in una coralità di movimenti, grida e incomprensioni. Tre storie che raccontano, rispettivamente, la richiesta matrimoniale tra due acidi rampolli di buona famiglia, l’incomunicabilità tra una vedova e il creditore del defunto marito e il rapporto tra uno spocchioso direttore di banca e la moglie ubriacata di menzogne.
Uno degli elementi che caratterizza maggiormente l’ottimo lavoro compiuto da Rustioni e dai suoi compagni di palco (Antonio Gargiulo, Valentina Picello e Roberta Rovelli, sempre in perfetta sintonia fra di loro) è l’equilibrio con il quale gli atti si snodano, con siparietti danzanti, per poi pungere nel vivo lo spettatore. I personaggi vivono amori e bugie, si incontrano e si scontrano, rimanendo infine nudi di fronte alla realtà: il dramma esistenziale è proposto attraverso un meccanismo tanto rapido quanto efficace; la quotidianità non è più traduzione silenziosa e statica, tendente all’assurdo (come Cechov ci ha abituati), quanto piuttosto una lettura la cui chiave è custodita in quello scrigno chiamato Comicità, motore che muove l’intero spettacolo.
Tre Atti Unici non è rappresentazione, è azione. Semplice, ma solo in apparenza. Alle spalle vi sono mesi di ricerca e di preparazione, di cura quasi maniacale di ogni singolo aspetto: dalla drammaturgia alla scenografia, dalla gestualità corporea alla capacità di improvvisazione dei quattro attori. Il risultato finale è straordinario e il pubblico si diverte: le risate e gli applausi abbondano in platea, soprattutto quando i protagonisti si dimenano sul palco, passando rapidamente da tenerezze a feroci accuse, da battute acide a scene di esaltante comicità. Perché, in fondo, ciascuno di noi si rivede in almeno uno dei personaggi dei Tre Atti, per psicologismi o psicodrammi, e ama spiare, dal buco della serratura, le vicissitudini della vita di coppia altrui.