Prosa
TRE STUDI PER UNA CROCIFISSIONE

Tre studi per una crocifissio…

Tre studi per una crocifissio…
Tre studi per una crocifissione Danio Manfredini Secoli addietro, la Chiesa condannava gli attori perché l’incarnarsi in altri corpi è prerogativa solo del diavolo, ebbene, se Manfredini fosse vissuto in quell’ epoca, sarebbe stato scomunicato, condannato e messo al rogo subito. Tralascio trama e presentazioni per poter rendere omaggio ad uno degli Attori piu bravi del panorama odierno italiano: Danio Manfredini. Quest'uomo abita altri corpi, non recita personaggi, è un medium che incarna anime perdute nel purgatorio della civiltà, i ”messi in croce dalla società”. Cambia protagonista davanti al pubblico, mostrando la creta con cui plasma le sue creature, il suo corpo. Tutto è coerente: la postura, la voce, i gesti, il ritmo stesso del pensiero , non si vede più l’attore,ma si materializza davanti agli occhi il fantasma di un vecchio matto malato di solitudine, di un travestito, di un extracomunitario. Non si vede più il regista,si è davanti ad un fatto non ad un’idea. Non si sente più la musica ma si carpisce la presenza di un’entità che dialoga con questi derelitti, che li culla, li trafigge, li consola. All’uscita si avverte, seppur in parte, di aver conosciuto il fondo dell’emarginazione e della solitudine,di aver riso verde. Un ultima nota, la replica a cui ho assistito presentava una delizia attoriale in più: Manfredini era raffreddato, lo si intuiva, ma non potevi fare a meno di credere che il naso gocciolasse ai tre protagonisti, piuttosto che all’attore. Teatro India Lungotevere dei Papareschi, Roma 27- 31 marzo 21.30 1 aprile 19.30
Visto il
al Camploy di Verona (VR)