Grande successo della prima di “Tutta colpa di Facebook”, al Teatro Tirso de Molina il 5 gennaio2011, (dove resterà in scena fino al 30 gennaio). E’ rappresentata da Maxi Gigliucci, Mimmo Ruggiero, Cecilia Taddei e Francesca Papale e vede la regia di David Fiandanese. L’adattamento è a cura di Giorgio Amato e Marco Liorni, quest’ultimo autore del libro ispiratore “Facebook tutti nel vortice”. Presente in sala lo stesso Liorni (che è stato volto celebre di un altro fenomeno sociale di massa, “Il Grande Fratello”).
Questa pièce è un esempio efficace di come al giorno d’oggi sia sufficiente un social network per destabilizzare la vita di ognuno.
Era inevitabile che il social network più popolare della rete, con i suoi 175 milioni di utenti attivi, dal comune notebook di casa arrivasse al cinema, sui libri e approdasse infine anche a teatro per compiacere il pubblico. Facebook con i suoi tag, post e chat, si impone a noi come una potentissima arma a doppio taglio… un canale di comunicazione ineludibile, un luogo virtuale in cui fare nuove conoscenze; è anche uno strumento capace di creare, più o meno direttamente, delle serie conseguenze sulle nostre vite. E Tutta colpa di Facebook mostra furti di identità, invasioni della privacy e crisi amorose accompagnati da una comicità esilarante, grazie alle interpretazioni del quartetto di valenti attori.
Di fatto nella commedia viene analizzato il ciclone Facebook in tutte le sue sfaccettature, attraverso il punto di vista degli utenti. “Feis buk” è entrato da protagonista nella vita quotidiana degli italiani, inducendo spesso ad una progressiva modificazione delle abitudini, culminando talvolta nella cosiddetta FAD (facebook addiction disorder), una vera e propria dipendenza. Ma è anche vero che il social network più famoso del mondo è in grado di offrirci la possibilità di riflettere e conoscere noi stessi e gli altri in modo più consapevole, aiutandoci a capire come vorremmo veramente essere, divenendo un vero e proprio specchio, seppure virtuale.
Insomma una commedia, quella diretta da Fiandanese, che sa cogliere appieno il modus vivendi, raccontare l’attualità e utilizzare il linguaggio contemporaneo. Sa focalizzarsi sull’oggi, sui tempi della comunicazione-non comunicazione, che vedono l’affollamento delle piazze virtuali dei social network ma il parallelo svuotamento… delle piazze reali.