Due ore spensierate, nostalgiche e dal sapore antico. I Pandemonium, carriera trentennale alle spalle, fedeli al loro operare tributi alle voci di un tempo (Rino Gaetano e Gabriella Ferri, per citarne due), ripropongono uno spettacolo datato 2000, ma ancora amato dal pubblico. “In un vecchio palco della Scala”, diretto da Pippo Franco, omaggia il mitico Quartetto Cetra, il gruppo vocale nato negli anni Quaranta, quello che fu uno degli “ascensori” degli sprofondati umori del dopoguerra.
Jazz e swing mischiato a canzonette, parodie, gag e risate: quello dei Cetra era un tipo di divertimento elegante, ma adatto a tutti. Sapevano parlare al popolo e al contempo ingraziarsi le menti, mettendo d’accordo le classi sociali più diverse.
I Pandemonium ne fanno uno spettacolo intenso, coinvolgente e tenero, con le canzoni che furono e con il modus operandi degli omaggiati: bei costumi, belle canzoni e belle voci. Umorismo e raffinatezza in giuste dosi. Accompagnati da tre ballerini e dai numi tutelari dei Cetra, i Pandemonium convincono e deliziano, nonostante confessino a fine spettacolo di non aver seguito proprio tutte le direttive registiche di Pippo Franco.
Le canzoni ci sono tutte, da “Un bacio a mezzanotte” a “La Vecchia Fattoria”, fino ai quattro stranieri (Bob, John, Dolf e Pierre, per chi non se li ricordasse) invitati a mollare tutto e a venire in Italia, storiella amatissima della celebre “Sole, pizza e amore”.
Andate a vederlo, ventenni o settantenni. Vale il prezzo del biglietto.
Visto il
al
deSidera Teatro Oscar
di Milano
(MI)